Alla fine i Comuni hanno convinto il governo a non abbandonare il piano per le periferie. A Roma ne hanno capito l’importanza e il miliardo e 600 milioni di euro ritornano nella spesa pubblica. Riorganizzazione urbana, investimenti, ambiente, strutture sociali e di servizi. Tutto ciò che può sollevare le periferie abbandonate, popolate da milioni di persone, sarà fatto. Il governo ha firmato l’intesa con l’Anci che si era battuta per non far naufragare uno dei migliori progetti ambientali e infrastrutturali in campo.
I fondi erano stati revocati con il Milleproroghe, ma ora entreranno nella manovra finanziaria. Nonostante le nubi e le reprimende dell’Ue e la sfiducia dei mercati. Abbiamo ricucito le relazioni con il governo – ha detto il presidente dell’Anci Antonio De Caro – vincendo una battaglia non dei Sindaci ma dei cittadini. Nelle dichiarazioni post firma è risuonato ancora il “rammendo” coniato dall’architetto Renzo Piano all’avvio del programma delle periferie. Piano è partito da considerazioni di ordine socio economico per risollevare immense aree marginali. Lo aveva esposto a Gentiloni, quando era a Palazzo Chigi. Ma poi il governo Conte aveva bloccato ogni speranza cancellando i fondi. I Comuni sono andati difficoltà, soprattutto dove erano già impegnati a sostenere le spese per i progetti esecutivi. Il Governo aveva replicato che le realizzazioni in corso erano poche e che tutto poteva morire lì.
Settimane infuocate, per poi dare ragione ai Sindaci e alimentare di nuovo i bilanci comunali. Qualcosa più di una speranza. Perché con il progetto si crea lavoro, si avviano cantieri, si realizzano quelle infrastrutture così discusse in seno al governo. Che senso aveva bloccare un disegno di rigenerazione urbana così ambizioso per il nostro Paese, quando i governi degli atri Stati hanno pretesto che simili progetti fossero tra gli obiettivi di Agenda 2030? Luoghi della non vita da risollevare, da cui ripartire per sviluppare nuove idee di comunità. Non si fermano, dunque, i progetti nelle singole città e 1,6 milioni saranno distribuiti nei prossimi due anni. Man mano che andranno avanti gli interventi sul territorio. I sindaci a commento dell’intesa hanno voluto ricordare le situazioni drammatiche che devono gestire ogni giorno. E che solo la mobilitazione dal basso ha reso possibile la marcia indietro del governo.