L’invito è rivolto ad artisti visivi, registi, scrittori, performer, musicisti, designer, stilisti, cuochi di età inferiore ai 35 anni che provengono dai paesi dell’area mediterranea associati a Bjcem.
L’evento internazionale multidisciplinare si terrà alla Fabbrica del Vapore a Milano, dal 22 ottobre al 22 novembre 2015, coinvolgendo oltre 300 artisti che saranno presenti nei primi quattro giorni della manifestazione.
Le candidature dovranno essere presentate entro il 15 marzo 2015
Bando e informazioni sul sito internet www.bjcem.org L’invito è aperto ad artisti visivi, registi, scrittori, performer, musicisti, designer, stilisti, cuochi di età inferiore ai 35 anni (nati entro il 31 dicembre 1980) provenienti dai paesi dell’area mediterranea, associati a Bjcem (Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Montenegro, Palestina, Portogallo, Repubblica di San Marino, Serbia, Slovenia, Spagna, Turchia; membri esterni, Austria, Kosovo).
Gli artisti devono presentare un progetto specifico in relazione al tema di questa edizione: No Food’s Land.
L’adesione è gratuita e aperta a tutti, senza distinzioni di sesso, religione, comportamenti sociali e politici.
Nata nel 1985, la Biennale si svolge ogni due anni in una città diversa del Mediterraneo, concentrandosi su giovani artisti e creativi. La Bjcem è una rete internazionale con più di 70 membri e partner provenienti da Europa, Medio Oriente e Africa che, con il loro sostegno, rendono possibile l’evento stesso garantendo la partecipazione degli artisti dai territori da essi rappresentati.
Le candidature dovranno essere inviate al socio Bjcem di riferimento, entro domenica 15 marzo 2015. La selezione sarà effettuata da giurie locali o nazionali formate da esperti nelle differenti discipline.
Sette sono le aree disciplinari di Mediterranea 17: Arti Visive, Arti Applicate (Architettura, Industrial Design, Web Design, Moda, Creazione digitale), Narrazione, Spettacolo (Teatro, Danza, Performance Metropolitane), Musica, Cinema/Video, Gastronomia.
Il concept di Mediterranea XVII, No Food’s Land. Il mondo dopo l’EXPO si basa sulla consapevolezza di quanto il processo del nutrimento preveda uno scambio: qualcosa viene assimilato e consumato per fornire, a sua volta, energia a un altro soggetto. Anche l’immaginario funziona in questo modo: va nutrito e curato, coltivato, ripulito da ciò che non serve più. L’artista attraverso il suo lavoro nutre l’immaginario facendolo emozionare, riflettere, considerare, sentire, lasciando semi che germoglieranno nel tempo, costituendo il terreno su cui interverranno le generazioni future.
Da diversi anni a questa parte si parla di alimentazione in termini salutistici: è opportuno farlo anche in senso interiore, invitando alla riflessione su come si nutrono le parti più profonde e invisibili, su come si vive in balìa delle abitudini non solo in senso pratico ma anche mentale ed emotivo. I linguaggi dell’arte sono estremamente efficaci in questa direzione, perché sono sempre scambi tra umani, e spesso si propongono di radunare chi è interiormente vivo e sente il bisogno di questo scambio.
Questa Biennale è una splendida occasione di mostrare lavori innovativi, sviluppati nella direzione di una consapevolezza complessiva del proprio operato artistico, inteso come un processo che si sviluppa prima e dopo l’opera o l’atto performativo.