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Banda larga, Letta: “Privati investano, altrimenti possibile scorporo rete”

Se i privati non manterranno l’impegno ad investire nella diffusione della banda larga, resta in campo l’ipotesi di scorporare la rete e renderla pubblica. Lo ha detto oggi il premier Enrico Letta, presentando a palazzo Chigi il rapporto dal titolo “Raggiungere gli obbiettivi Europei 2020 della banda larga in Italia: prospettive e sfide”.

Il Presidente del Consiglio ha sottolineato che per ottenere i risultati sperati è necessario che “i privati investano”, mentre al pubblico spetta il compito di fissare “una matrice d’impegni vincolanti e di obiettivi” basati “su scadenze certe e periodiche: una matrice che ha un senso perché il pubblico ha poteri di varia intensità se questi impegni vincolanti non sono raggiunti, dagli atti d’indirizzo fino alla ‘bomba atomica’ in mano a Parlamento e Governo con lo scorporo e la pubblicizzazione della rete, che è un intervento che rimane sullo sfondo se questi impegni non vengono raggiunti”.

Letta ha ribadito che “gli investimenti nella diffusione della larga banda sono un obiettivo prioritario del governo” per raggiungere gli standard fissati dalla Ue per il 2020. Ma, per riuscirci, gli imprenditori “devono investire più di quanto abbiano fatto finora”. 

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