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Banda Larga Enel al via con Vodafone, Wind e fondi

FIRSTonline

“Noi abbiamo sempre detto che avremmo parlato con tutti e continuiamo a farlo. E’ più avanzato il discorso con Vodafone e Wind e al consiglio del 22 porteremo un accordo”. Di fronte alle commissioni Industria e Lavori Pubblici del Senato, l’Ad Francesco Starace ufficializza così l’ormai imminente via libera al progetto banda larga di Enel legato all’installazione dei nuovi contatori digitali di seconda generazione che il gruppo conta di iniziare a distribuire dal mese di maggio. Starace, che aveva anticipato nei giorni scorsi la stretta sulle decisioni in Cda, ha aggiunto che “siamo allo stadio finale di un accordo per circa 250 città”, relativo alle aree A e B (quelle in cui il mercato è in concorrenza) e “siamo pronti ad allargarlo” precisando che “sono aperti tavoli con Telecom e Fastweb”. E anche “Metroweb è in vario modo interessata”. Insomma, ha concluso, “l’interesse degli operatori c’è”.

Al termine dell’audizione, l’amministratore delegato di Enel ha poi detto ai giornalisti che “è un accordo commerciale, non credo che saranno azionisti”. Starace, rispondendo alle domande dei cronisti, ha poi detto di ritenere possibile il raggiungimento di un accordo con tutti gli operatori.

Nelle slide consegnate ai senatori si legge “apertura all’ingresso nell’azionariato di investitori sia istituzionali che privati, sia nazionali che esteri”. Starace ha detto che si pensa a “fondi di investimento italiani e stranieri” e che “potrebbero entrare non solo come finanziatori ma come soci”. I “contatti sono abbastanza concreti”, ha aggiunto, chiarendo però che “prima si devono fare il business plan e le alleanze industriali”, poi quelle finanziarie. “Non è così urgente – ha anche aggiunto – perché all’inizio non parliamo di grandi investimenti”. Rispondendo ad una domanda sul numero di fondi che si punta a coinvolgere, Starace ha riferito che “noi non vorremmo avere più di due fondi”. Con partecipazioni di minoranza? “Dipende da loro” ha ribattuto.

“I soci di Enel open fiber saranno soprattutto finanziari perché ci permetteranno di affrontare i problemi di finanziamento” per la realizzazione della rete” ha concluso il top manager.

Starace ha spiegato che il vantaggio commerciale per gli operatori telefonici è consistente in quanto i costi di cablaggio con la fibra, per Enel open fiber, saranno il 30-40% inferiori “potendo sfruttare l’infrastruttura elettrica esistente”. L’ad ha poi fatto notare che mentre “la rete di tlc può raggiungere 21 milioni di clienti finali, quella elettrica arriva a 32 milioni”.

Non solo, ma Enel conta di replicare il business all’estero: ci sono infatti “30 milioni di ulteriori possibili cablaggi in giro per il mondo, una leva di creazione di valore per Enel non solo in Italia”.

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Categories: Finanza e Mercati