L’assemblea dei soci del Banco Popolare ha confermato ieri per un altro triennio i vertici della società: Carlo Fratta Pasini alla presidenza e Pier Francesco Saviotti nella carica di amministratore delegato. La lista di maggioranza ha ottenuto 21.452 voti sui 24.924 complessivi. Alla compagine di minoranza sono andati invece 2.418 voti (9,7%), che valgono l’ingresso in Cda di Tommaso Zanini.
Durante l’assemblea, oltre ai conti del 2013, è stato approvato anche il progetto di fusione per incorporazione del Credito Bergamasco. L’istituto (che è detenuto per il 77,819% del capitale dalla Banca scaligera) era l’ultimo a dover confluire nel gruppo secondo il progetto di “Bancone” varato nel 2011 da Pier Francesco Saviotti.
La fusione sarà operativa dal primo giugno 2014. L’obiettivo è di semplificare la struttura e consentire sinergie di costo attraverso l’eliminazione di spese amministrative e di controllo, oltre alla riduzione degli oneri fiscali. Sempre per la parte straordinaria, l’assemblea dei soci ha anche approvato la riduzione delle riserve da rivalutazione.
Nel corso del suo intervento, Pier Francesco Saviotti ha ribadito l’importanza dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi che scatterà lunedì. Per il Banco, ha sottolineato, si tratta di “una decisione coraggiosa, che non serve soltanto ad allinearci alle richieste della Bce”, ma anche per “avere le spalle robuste per essere più proattivi nei confronti delle imprese e delle famiglie”. Il Common equity tier 1 del gruppo fully phased salirà dal 7,3% al 10,8%, contro una richiesta della Bce pari all’8%.