Banco BPM chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto consolidato di 686 milioni, in crescita del 30,9% rispetto al 30 settembre 2018. Il risultato, che arriva al termine di un terzo trimestre 2019 positivo e in linea con gli obiettivi, è stato conseguito in parallelo al prosieguo dell’attività di derisking, evidenziata dal calo del NPE ratio netto al 5,6% (era 6,5% a fine 2018), dalla discesa del costo del credito (69 bp rispetto ai 184 bp del dicembre 2018) e a fronte di una patrimonializzazione che si rafforza, con il CET1 Ratio phased-in al 13,8% e il CET1 fully loaded che sale al 12,1%.
Il buon risultato della banca è confermato dallo sviluppo dell’attività commerciale, come evidenziato dalla dinamica degli impieghi e della raccolta diretta e dall’utile ante imposte, cresciuto del 13,5% rispetto al 30 settembre 2018 attestandosi a 884 milioni. Anche l’utile netto “adjusted” cresce di 82 milioni, rispetto al 30 settembre 2018, attestandosi a 387,2 milioni. Tale risultato, sostenuto dallo sforzo commerciale della banca, è stato raggiunto in uno scenario macroeconomico e di tassi d’interesse negativi che continua a essere fortemente penalizzante per le banche, unitamente alla costante diminuzione degli oneri operativi (-3,5% a/a), oltre che dalla discesa delle rettifiche su crediti (-41,5% rispetto al 30 settembre 2018).
Per quanto riguarda le operazioni di riorganizzazione e derisking, in maggior dettaglio, nel primo trimestre si è perfezionata la cessione “ACE” (già avviata nello scorso esercizio) con l’ottenimento della garanzia “GACS” sulle Senior Notes ed il collocamento del 95% delle Mezzanine e Junior Notes. In tal modo si è potuto procedere alla derecognition contabile dei crediti ceduti che a fine anno erano iscritti fra le “attività in via di dismissione”. Da segnalare anche la sigla dell’accordo di cessione di un portafoglio di crediti in leasing in sofferenza: a seguito del completamento del processo di due diligence, nel mese di aprile Banco BPM ha individuato Illimity Bank quale controparte per la cessione di un portafoglio pari a circa 650 milioni nominali alla data di cut-off.
Al 30 settembre 2019, a seguito delle cessioni intervenute nel terzo trimestre, i crediti ancora iscritti in bilancio fra le “attività in via di dismissione” sono pari a 388 milioni lordi (108 milioni al netto delle rettifiche di valore). Nel periodo si sono inoltre conclusi con successo i collocamenti di due emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured riservate agli investitori istituzionali; la prima, a inizio marzo, con scadenza a 3 anni per un ammontare di 750 milioni e cedola fissa del 2%; la seconda nel mese di giugno con scadenza a 5 anni per un ammontare di 500 milioni e cedola fissa del 2,50%.
Inoltre, a inizio ottobre, è stata portata a termine una nuova emissione subordinata Tier 2 per 350 milioni, scadenza dieci anni, anch’essa destinata agli investitori istituzionali. Considerando anche il collocamento, avvenuto nel mese di ottobre, di un’emissione senior preferred unsecured per 500 milioni, l’ammontare complessivo delle emissioni pubbliche del Banco BPM nel 2019 raggiunge 2,4 miliardi (pari a +141% rispetto a tutte le scadenze “wholesale” del 2019).