Condividi

Banco Bpm – Unicredit: Equita benedice le nozze. Il Golden power slitta a fine aprile

Secondo Equita, l’aggregazione avrebbe “una forte logica industriale” e “un significativo spazio per generazione di sinergie”. “Se il deal salta, più rischi per Banco Bpm”. Il Governo vuole chiarimenti su Russia e Germania: il verdetto sul Golden Power slitta a fine aprile

Banco Bpm – Unicredit: Equita benedice le nozze. Il Golden power slitta a fine aprile


Equita benedice le nozze tra Banco Bpm e Unicredit
, sottolineando la creazione di valore legata alla business combination tra le due realtà, mentre in Borsa i due titoli viaggiano in rialzo, con il mercato che continua ad auspicare una revisione dei termini dell’ops, rilancio compreso. A metà pomeriggio Unicredit sale del 2,6% a 54,91 euro, Banco Bpm guadagna l’1,59% a 10,215 euro. Nel frattempo, il Governo prende tempo sul Golden Power.

Equita: “Dall’integrazione nascerebbe un vero campione nazionale””

“Continuiamo a ritenere che l’integrazione tra le due realtà abbia una forte logica industriale, permettendo di rafforzare il posizionamento in Italia, attraverso due network altamente complementari e possibilità di mettere a fattor comune le fabbriche prodotto, con significativo spazio per generazione di sinergie”, spiegano gli analisti di Equita, secondo cui la combined entity manterrebbe un Cet1 superiore al 13% e avrebbe un Rote adjusted superiore al 20%. Non solo, le stime della Sim parlano anche di un rapporto tra prezzi e utili attesi al 2027 attorno a 7,1 volte, con un rendimento attorno all’11%. Gli esperti ritengono inoltre che l’operazione sarebbe conveniente soprattutto per gli azionisti di Banco Bpm visto che si troverebbero a diventare soci di “un vero campione nazionale, con maggiore scala, un ampio set di fabbriche prodotto e potenziale per mettere a fattor comune investimenti in canali distributivi e IT”. 

L’analisi di Equita sottolinea poi che l’istituto che nascerebbe dall’aggregazione di Unicredit e Banco Bpm avrebbe maggiore resilienza in virtù di un’esposizione pan-europea di Piazza Gae Aulenti e godrebbe della capacità di mantenere una ricca generazione di capitale (e distribuzione) nei prossimi anni. 

Probabilmente il giudizio del mercato sarebbe rivisto al rialzo, in modo da riflettere la crescita degli utili e della remunerazione per azione superiore rispetto a Banco Bpm da sola. 

Equiita: “Se il deal salta più rischi per gli azionisti di Banco Bpm”

L’operazione, per il momento, rimane in forse, in attesa della conclusione del periodo d’adesione dell’offerta di Banco Bpm su Anima, previsto per il 4 aprile, e soprattutto del verdetto della Bce sul Danish Compromise, atteso “a brevissimo”. Nel frattempo, giovedì 27 marzo, l’assemblea di Unicredit si riunirà per decidere sull’aumento di capitale propedeutico all’offerta.

“Qualora il deal non dovesse continuare, vediamo maggiore rischio di perdita di valore per gli azionisti Banco Bpm rispetto a quelli Unicredit”, spiega Equita. La banca guidata da Andrea Orcel in effetti tratta su multipli ben al di sotto di altri istituti, con un rapporto tra prezzo e utili attesi al 2026 attorno a 8,1 volte, contro le 9 volte di media del settore. “Le valutazioni di Banco Bpm stanno invece già prezzando a nostro avviso lo scenario migliore ossia di aggregazione della banca con Unicredit e anche dell’acquisizione di Anima con tanto di semaforo verde sul Danish Compromise”, sottolineano gli esperti che evidenziano come il titolo stia trattando con un rapporto tra prezzo e utili attesi al 2026 di 9,1 volte. 

Equita e JP Morgan promuovono Unicredit

In questo contesto, Equita ha emesso una raccomandazione di ‘Buy’ su Unicredit, alzando il target price da 54 a 58,5 euro, mentre la raccomandazione su Banco Bpm è ‘Hold’ con target di prezzo a 9 euro, livello inferiore ai corsi di Borsa (sopra i 10 euro). 

Gli esperti, del resto, hanno migliorato le prospettive di Unicredit anche in modo da riflettere lo scenario più florido che si profila in Germania. “In particolare, abbiamo rivisto l’utile 2025-27 del +4% in media, stimando un risultato al 2027 come minimo di 9,8 miliardi”. 

Per altro oggi anche Jp Morgan consiglia un ‘Overweight’ su Unicredit, con target di prezzo molto più elevato dei prezzi di Borsa e pari a 69 euro.

Il Governo prende tempo sul Golden Power

Nel frattempo, secondo un’indiscrezione pubblicata da Il Messaggero, la procedura golden power sull’ops di Unicredit su Banco Bpm, aperta il 4 febbraio, sarebbe stata prorogata fino alla fine di aprile. Palazzo Chigi avrebbe infatti richiesto approfondimenti sulla presenza di Unicredit in Russia e sul contenzioso in corso a Mosca per cui la banca ha accantonato 500 milioni di euro, ma anche sulla strategia in Germania, dove Unicredit è alle prese con la scalata di Commerzbank. Il governo teme infatti uno spostamento del baricentro di Unicredit fuori dall’Italia.


Commenta