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Banco Bpm sfiora ma non supera il 90% di Anima: niente obbligo d’acquisto né delisting

Imagoeconomica

Banco Bpm sfiora, ma non supera il 90% di Anima, soglia oltre la quale sarebbe scattato l’obbligo d’acquisto. Piazza Meda ha infatti comunicato i dati consecutivi dell’offerta conclusa lo scorso 4 aprile alla quale ha aderito il 67,976% del capitale. Sommando il 21,973% già in suo possesso, Banco Bpm è dunque salita all’89,959% della Sgr. 

L’offerta, si legge in una nota, “è divenuta efficace e il corrispettivo sarà pagato l’11 aprile 2025“. 

Banco Bpm: non scatta l’obbligo d’acquisto

Nel dettaglio, in base ai dati comunicati da Banca Akros, in qualità di intermediario incaricato, alla fine dell’offerta, risultano portate in adesione all’offerta complessive 221.067.954 azioni, pari al 67,976% del capitale sociale di Anima, per un controvalore complessivo di circa 1,547 miliardi. 

Al termine del periodo di adesione all’offerta, non si sono verificati i presupposti per procedere al delisting di Anima attraverso l’esercizio del cosiddetto “obbligo di acquisto”, per il quale serve possedere il 90% del capitale più un’azione. Banco Bpm si riserva dunque “di valutare in futuro ogni possibile iniziativa relativa alla residua quota di Anima”, si legge nella nota. Valutazioni che terranno conto anche “dell’attuale pendenza dell’offerta pubblica di scambio promossa da Unicredit“, si legge nella nota. Insomma, mentre Unicredit valuta se ritirare o no l’offerta su Piazza Meda, quest’ultima decide cosa fare su Anima, in un incrocio di mosse che potrebbe allargarsi sempre di più, se si considerano gli interessi del Banco in Mps e le possibili mire di Unicredit su Generali.

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Categories: Finanza e Mercati