La Bce ha comunicato al Gruppo Banco Bpm il riconoscimento dello status di conglomerato finanziario al pari dei principali gruppi finanziari italiani ed europei che operano sia nel comparto bancario e dei servizi di investimento sia nel comparto assicurativo. Lo comunica una nota dell’istituto aggiungendo che “la decisione della Bce accoglie la richiesta presentata da Banco BPM a seguito del conseguimento del controllo totalitario sulle compagnie assicurative Banco Bpm Vita e Banco Bpm Assicurazioni (ex Bipiemme Vita e Bipiemme Assicurazioni), avvenuto a luglio 2022, e comporta altresì l’adeguamento dell’attività di supervisione esercitata dalla stessa Autorità di Vigilanza al complesso dell’attività svolta dal Gruppo in quanto conglomerato finanziario”.
La qualifica di conglomerato finanziario rappresenta un prerequisito per richiedere, sempre a Bce, l’autorizzazione ad applicare il cosiddetto “Danish Compromise”. Si tratta di un principio contabile approvato dall’Unione europea nel 2012 sotto la presidenza della Danimarca, che riduce l’assorbimento di patrimonio per le banche che detengono assicurazioni, evitando dunque doppi conteggi. La proroga della facoltà va da fine 2018 a fine 2024. Gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.
Sulla base della posizione patrimoniale a fine 2022, i potenziali benefici del Danish Compromise – riferibili alle partecipazioni in Banco Bpm Vita e Banco Bpm Assicurazioni – sono quantificabili in 51 punti base.