Banco Bpm, è qui la festa? Dopo le tribolazioni non solo borsistiche dei mesi scorsi, la terza banca italiana, nata dalla prima aggregazione dopo la riforma delle Popolari, si sta prendendo una clamorosa rivincita che ne ha già fatto la più grossa novità dei primi giorni del 2017 di Piazza Affari: un debutto boom con un rialzo del 9% ieri e la replica oggi con un exploit che arriva al 7%.
Ma che cosa c’è dietro la corsa del Banco Bpm che sta incoronando Giuseppe Castagna come uno dei migliori banchieri della nuova generazione? Certamente ci sono motivi tecnici che portano molti fondi e molti gestori, che erano sottopesati, ad acquistare il titolo per non restare scoperti, ma le vere ragioni sono principalmente altre due.
La prima e più importante ragione alla base del boom del titolo è la corsa agli acquisti in vista della formazione di un nocciolo duro, ossia di un nucleo di azionisti stabili e di lungo periodo che metta la nuova banca al riparo dalle sorprese e che ne attenui la contendibilità. Non è un caso che gli scambi in Borsa si siano fatti vorticosi e che oggi sia passato di mano più del 5% del capitale.
La seconda ragione del successo è l’intenzione di Castagna di aggredire la montagna di crediti in sofferenza (Npl), ereditati soprattutto dal Banco Popolare, che attira l’attenzione occhiuta della Vigilanza della Bce: Castagna ha in programma di cedere 640 milioni di euro in sofferenza e questo alla Borsa piace tantissimo.