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Banco Bpm, l’utile del primo trimestre batte le attese e sale del 40% a 370 milioni. Castagna: “Fiducia su 2024, ritmo più rapido del piano”

Banco Bpm conferma il momento d’oro delle banche e chiude il primo trimestre 2024 con numeri in crescita: su ricavi e margini. In occasione della semestrale, l’istituto si riserva di ritoccare il target di utile per azione con miglioramenti rispetto ai 90 centesimi per azione

Banco Bpm, l’utile del primo trimestre batte le attese e sale del 40% a 370 milioni. Castagna: “Fiducia su 2024, ritmo più rapido del piano”

Banco Bpm conferma il buon momento che caratterizza le performance delle banche italiane e chiude il primo trimestre 2024 con un utile pari a 370 milioni di euro, in crescita del 40% sullo stesso periodo del 2023, grazie a ricavi saliti del 15%, a 1,43 miliardi di euro. Sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna (nella foto, ndr) continua a soffiare il vento dei tassi, con un margine di interesse che sale del 16,3% rispetto a un anno fa e tiene rispetto a fine 2023 (-0,4%), mentre crescono le commissioni (+11,7% sul trimestre precedente) grazie alla performance dei prodotti di risparmio, con uno slancio che la dinamica dei costi, saliti del 4,5%, non riesce a frenare.

Banco Bpm, possibile miglioramento del target di utile 2024

Sul fronte patrimoniale si rafforza l’indice Cet1 ratio, salito nel trimestre dal 14,2 al 14,7%, mentre si riduce l’incidenza dei crediti deteriorati, che scende all’1,7% dopo gli accantonamenti. Sia la raccolta diretta (+3,4%) sia indiretta (+15,4%) crescono mentre gli impieghi flettono del 2,6% rispetto al primo trimestre 2023.

Il Banco parla di “eccellente avvio dell’esercizio 2024, pienamente in linea con gli obiettivi del piano strategico 2023-2026” e si riserva, in occasione della semestrale, di ritoccare il target di utile per azione per il 2024, vedendo “margini di miglioramento” rispetto all’obiettivo 90 centesimi per azione (oltre 1,1 euro inclusi i proventi non ricorrenti).

Banco Bpm, cosa dice Castagna

Castagna è ottimista e parla di un “prospettive molto positive” ma ritiene “molto più serio” parlarne alla fine del semestre e non dopo solo un trimestre dal varo del piano. “Siamo fiduciosi sui target, siamo in anticipo su tutti i principali numeri” e “non vediamo nessun rischio” sull’annunciata distribuzione di 2 miliardi di euro agli azionisti a valere sugli utili 2023-2024, di cui 1,4 miliardi cash quest’anno, come pure “siamo ben instradati” rispetto ai 6 miliardi di utili cumulati e alla distribuzione di 4 miliardi previsti al 2026. La banca conferma di attendersi nel 2024 commissioni e un margine di interesse in crescita rispetto al 2023, con le prime spinte dal risparmio gestito e il secondo in grado di assorbire i tre tagli dei tassi attesi dalla Bce.

Banco Bpm tra guerre, tassi e inflazione: gli scenari

“L’andamento dell’economia nei primi mesi del 2024 – evidenzia Banco Bpm nella nota di accompagnamento ai risultati del primo trimestre dell’anno – ha confermato una buona resilienza complessiva, nonostante il persistere delle crisi geopolitiche: le ultime previsioni delineano una costante crescita (seppur debole) nell’Eurozona per il 2024, che troverà più vigore nel 2025. Per l’Italia le aspettative sono leggermente più ottimistiche rispetto a quelle formulate ad inizio anno, in particolare sull’inflazione e sulla crescita del Pil, adesso posizionata tra lo 0,9% (Confindustria) e l’1% (Def)”.

“Diversamente dagli Usa – si legge nella nota – in Europa il graduale rientro delle spinte inflazionistiche rende probabile l’avvio di una fase di allentamento monetario da parte della Bce a partire da giugno
2024, con scenari di riduzione dei tassi ufficiali che si può ipotizzare procederanno in modo cauto. Sul fronte della raccolta, è plausibile attendersi una buona tenuta dei depositi, nonostante la prevista pressione generata dalle emissioni di bond governativi”.

“Lo scenario di lento ma progressivo calo dei tassi di mercato potrebbe ridurre le pressioni concorrenziali sul funding e, di conseguenza, rendere meno significativo delle attese il ricorso a fonti di raccolta vincolata ed onerosa. Il rallentamento degli impieghi risulterà persistente per gran parte del primo semestre, mentre segnali di ripresa tangibile potrebbero manifestarsi nella seconda parte dell’anno, con tassi di interesse più favorevoli agli investimenti”.

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