I numeri parlano a favore del Banco Bpm e da domani si vedrà se il mercato si ravvederà e frenerà la speculazione che nell’ultima settimana ha preso di mira la banca guidata da Giuseppe Castagna che in Borsa ha perso il 15% dilapidando tutti i guadagni d’inizio anno.
Sono state proprio le voci, forse diffuse strumentalmente, sull’incertezza patrimoniale della terza banca italiana ad alimentare la speculazione ma i fatti raccontano di una solidità fuori discussione. In base agli esiti del processo di revisione e valutazione prudenziale dei requisiti patrimoniali dopo la fusione da cui il primo gennaio è nata la banca, la Bce ha infatti determinato per il 2017 un Common Equity Tier 1 dell’8,15% ma il Banco Bpm supera ampiamente questa soglia avendo un Common Equity Tier 1 del 12,30%.
Superiori alle indicazioni della Banca centrale europea risultano anche il Total Srep Capital requirement e il Total Capital ratio del Banco Bpm che si appresta a incassare anche i benefici del nuovo piano industriale e le cedole delle società partecipate. Ora la parola è alla Borsa.