Gli investitori di Piazza Affari, che oggi hanno inondando il titolo con una vera e propria pioggia di acquisti (+5.09%), ci avevano visto lungo scommettendo sui conti di Banco Bpm.
L’Istituto guidato da Giuseppe Castagna ha chiuso il bilancio 2017, il primo dopo la fusione tra il Banco Popolare e la Popolare di Milano, con un utile pari a 558 milioni di euro derivante soprattutto da una plusvalenza legata alla cessione di Aletti Gestielle al gruppo Anima.
Tralasciando le voci non ricorrenti, il risultato netto “adjusted” è pari a 13,54 milioni, mentre i proventi operativi “core” hanno raggiunto quota 4,2 miliardi, in crescita del 4,9% (+4,2% “adjusted”) rispetto al dato di due anni fa. Gli oneri operativi scendono del 18,8% a 3,05 miliardi, (-3,6% ‘adjusted’).
In forte crescita il risultato della gestione operativa, pari a 1,57 miliardi, che segna addirittura un rialzo del 60,9% rispetto ai 981 milioni del 2016 (+0,9% ‘adjusted’).
Oltre ad approvare i conti, Banco Bpm ha comunicato al mercato l’intenzione di ingranare la quinta sulla cessione degli Npl. Il nuovo piano di de-risking prevede un’incremento delle cessioni delle sofferenze dagli 8 miliardi inizialmente previsti dal precedente piano fino a 13 miliardi di euro al 2020. Da sottolineare che a fine dicembre, l’ad Castagna aveva già rivisto al rialzo i target sui Non Performing Loan, arrivando a 11 miliardi di euro. Lo stock dei crediti deteriorati della banca passerà dunque dai 30 miliardi di fine 2016 a circa 13 miliardi al 2020, con un calo di 17 miliardi di euro. Già nel 2017 i suddetti crediti sono calati di 3,2 miliardi di euro, con un’incidenza sul totale degli impieghi in ribasso dal 14,7 al 12%.
Il Cet 1 proforma si assesta al 12,02%, tenendo in considerazione anche l’impatto negativo del nuovo principio contabile Ifrs9 entrato in vigore dal gennaio di quest’anno.
In base a quanto si legge nella nota di Banco Bpm, l’istituto “ha sottoscritto un Memorandum of Understanding vincolante con BNP Paribas Securities Services per la cessione di un ramo d’azienda destinato all’esercizio delle attività di banca depositaria e fund administration”. I
“Il controvalore della cessione del ramo d’azienda – continua la banca – è stato convenuto in 200 milioni di euro da corrispondersi per cassa al closing, generando una plusvalenza, lordo imposte, di pari importo, nonché un impatto positivo di 33 bps sul CET1 Ratio, rispetto al dato di CET1 Fully Phased al 31 dicembre 2017. Il completamento dell’operazione è previsto entro fine giugno 2018”. Definito anche il trasferimento ad Anima dei contratti di gestione delle riserve assicurative.
AGGIORNAMENTO
Nella seduta di giovedì, il titolo in Borsa di Banco Bpm continua a volare, mettendo a segno il miglior rialzo del Ftse Mib con un +3,74%, a 3,19 euro per azione.