Il 4,07% di Bpm e il 4,56% del Banco Popolare: queste le quote di capitale delle due banche su cui gli azionisti hanno esercitato il diritto di recesso relativo alla trasformazione in Spa attraverso la fusione tra i due istituti.
Per la futura Banco Bpm (che prenderà vita il primo gennaio 2017) far fronte al diritto di recesso potrebbe quindi comportare un esborso complessivo di 207,1 milioni (88 milioni per le azioni Bpm e 119,1 milioni per quelle del Banco).
Prima di tutto, però, le azioni oggetto di recesso saranno offerte in opzione ai soci fino al 27 dicembre e in seguito eventualmente offerte sul mercato.
La legge di riforma delle Popolari, inoltre, consentirà all’istituto di decidere se limitare, in tutto o in parte, il rimborso delle azioni per salvaguardare i livelli patrimoniali, scelta quest’ultima che i vertici della banca hanno già lasciato intendere essere probabile.