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Banco Bpm: Fondazione Crt cede l’intera quota dell’1,8%. E il titolo in Borsa perde oltre l’1%

L’istituto guidato da Castagna fa sapere di essere stato informato dell’operazione avvenuta alla vigilia di San Valentino. Dubbi e domande sulla mossa dell’ente torinese presieduto da Palenzona: forse l’intenzione di investire in altri soggetti finanziari ed evitare la sovraesposizione del portafoglio

Banco Bpm: Fondazione Crt cede l’intera quota dell’1,8%. E il titolo in Borsa perde oltre l’1%

Non è piaciuta a Piazza Affari la notizia, che è una conferma, dell’uscita dal Banco Bpm da parte della Fondazione Cassa di risparmio di Torino. È lo stesso istituto guidato da Giuseppe Castagna a farne cenno in una nota stamane dicendo di essere stato informato che la vendita della quota in capo a Crt “riguardante le azioni rappresentative dell’1,8% del capitale di Banco Bpm, è stata eseguita in data 13 febbraio 2023″. Il titolo in Borsa perde terreno e in tarda mattinata quota 5,03 euro in calo dell’1,41%. Ai prezzi attuali l’incasso dalla vendita dell’intera partecipazione del Banco sarebbe di circa 140 milioni di euro.

Banco Bpm, dubbi e domande sulla mossa della Fondazione Crt

Non è ancora chiaro perché il consiglio di amministrazione dell’ente torinese, la terza fondazione italiana per patrimonio, presieduta da Fabrizio Palenzona e guidata operativamente dal segretario generale Andrea Varese, abbia preso la decisione di uscire completamente dal Banco Bpm. Qualcuno ipotizza, secondo quanto riportato da MF, che alla base della decisione ci sia la volontà dell’ente sabaudo di investire in altre istituzioni finanziarie, scenario che con il mantenimento della partecipazione nel gruppo di Piazza Media avrebbe sovraesposto il portafoglio di Crt.

Fondazione Crt, chi c’è dentro

Fondazione Crt, considerata un’importante crocevia di investimenti finanziari nel sistema capitalistico italiano, ha nel capitale sociale l’1,9% di Unicredit, l’1,61% di Generali e l’1,5% di Cdp. Ma ci sono anche sono anche il 5,17% di Mundys (nel board dell’ex Atlantia come rappresentante dell’ente siede il vicepresidente vicario Maurizio Irrera) e il 3,67% di F2i.

Banco Bpm, il ruolo della Fondazione Crt

Nel 2021 la Fondazione torinese, all’interno del Banco Bpm, si era fatta promotore di un patto di consultazione fra gli altri enti di origine bancaria e le casse previdenziali, in una sorta di difesa in caso di attacchi dall’esterno in relazione al risiko bancario in atto. Soprattutto dopo l’ascesa nel capitale dei francesi di Credit Agricole al 9,18%. A ridosso dell’assemblea dello scorso anno che ha rinnovato il mandato al ticket di vertice Giuseppe Castagna-Massimo Tononi il patto, secondo la ricostruzione di MF, era salito all’8,33% del capitale grazie all’ingresso di Cassa Forense e agli arrotondamenti dell’Enpam e di Inarcassa. Oltre alla cassa degli ingegneri, dei medici, degli avvocati e di CariTorino, l’accordo parasociale era stato sottoscritto anche dalla Cassa di risparmio di Lucca, Alessandria, Trento e Rovereto, Carpi, Reggio Emilia e fondazione Manodori. Nel capitale c’è anche l’Enasarco, che però non ha aderito al patto che esprime nel consiglio di Banco Bpm Alberto Oliveti, in quanto numero uno di Adepp, la confederazione italiana delle casse previdenziali, e Paola Ferretti.

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