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Banco Bpm accusa Unicredit di “killer acquisition”: esposto all’Antitrust per bloccare l’Ops

Imagoeconomica

Banco Bpm non ci sta e rilancia: dopo aver presentato un esposto alla Consob per fermare l’offerta pubblica di scambio (Ops) di Unicredit, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha deciso di alzare il tiro, portando il caso anche all’Antitrust. L’accusa? L’operazione sarebbe una “killer acquisition“, ovvero una mossa studiata per eliminare un concorrente fastidioso e mettere i bastoni tra le ruote proprio mentre Piazza Meda è nel pieno di operazioni strategiche.

A Piazza Affari, il titolo Banco Bpm registra una lieve flessione (-0,13%), mentre Unicredit guadagna terreno con un rialzo dell’1,51%, in linea con l’andamento positivo delle principali banche, sostenuto dall’Opas di Banca Ifis su Illimity.

Banco Bpm accusa Unicredit: l’Ops minaccia le sue mosse su Anima e Mps

Secondo Banco Bpm, l’offerta dell’istituto guidato da Andrea Orcel rappresenta un chiaro tentativo di ostacolare le sue recenti mosse strategiche: da una parte l’Offerta pubblica di acquisto (Opa) su Anima, società leader nel risparmio gestito, dall’altra l’acquisizione del 5% di Mps. Entrambe queste operazioni rafforzano il ruolo di Banco Bpm nel settore bancario italiano, consolidandone la presenza in due settori cruciali: il risparmio gestito e il credito. Tuttavia, l’Ops di Unicredit rischia di bloccare queste operazioni strategiche sul nascere.

L’esposto alla Consob e il nodo della passivity rule

Prima di rivolgersi all’Antitrust, l’istituto guidato da Castagna aveva già inoltrato un esposto alla Consob, con cui il Banco aveva chiesto “l’adozione di provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder della Banca e del mercato nonché dell’offerta pubblica promossa sulle azioni di Anima”. Al centro delle contestazioni c’è l’uso della passivity rule, una norma che limita la capacità di difesa delle società oggetto di offerte pubbliche, rendendo più difficile per Bpm proteggere le proprie strategie e mantenere l’indipendenza. Secondo l’istituto, questa regola potrebbe trasformare l’Ops di Unicredit in una trappola, impedendo qualsiasi tentativo di rilancio strategico.

Uno scontro che ridisegna gli equilibri del sistema bancario

L’esposto di Banco Bpm è solo l’ultimo capitolo di un risiko bancario che vede coinvolti anche altri attori, come Crédit Agricole, che ha recentemente aumentato la propria partecipazione in Bpm al 19,9%, e gli organi di vigilanza europei, chiamati a valutare il rispetto delle regole di mercato.

Con l’esposto all’Antitrust, l’istituto bancario di Piazza Meda alza il livello dello scontro, puntando a bloccare una manovra che potrebbe segnare profondamente gli equilibri del sistema bancario nazionale. I prossimi mesi saranno decisivi per capire chi uscirà vincitore da questa partita.

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Categories: Finanza e Mercati