Unicredit è pronta a scendere in campo nella partita bancaria del secolo. L’istituto, scrive stamane il Financial Times, ha messo a punto un’offerta per Commerzbank in alternativa al merger tra l’istituto bavarese e Deutsche Bank, approfittando delle resistenze sempre più forti all’operazione, sia da parte sindacale che politica. Il piano Unicredit prevede l’ingresso nel capitale di Commerzbank, che capitalizza 9 miliardi, e la successiva fusione con HypoVereinsbank, la sua controllata d’oltre Reno.
HVB ALTERNATIVA A DEUTSCHE BANK: DECIDERÀ BERLINO
Certo, per l’operazione sarebbe necessario l’avallo dello Stato, azionista al 15% di Commerzbank, ma l’ostacolo potrebbe rivelarsi meno difficile del previsto. La combinazione ha più logica industriale di quella con Deutsche Bank e non dovrebbe comportare rilevanti tagli occupazionali. La Banca, pur controllata dalla capogruppo milanese, resterebbe tedesca a tutti gli effetti. Il progetto, da decidere in tempi brevi, è probabilmente alla base dei forti rialzi del titolo Unicredit (+3,3% ieri). L’indiscrezione, che suona a conferma delle strategie di Jean-Paul Mustier per la creazione di un grande gruppo bancario paneuropeo, è la classica ciliegina sulla torta dei mercati, inebriati da una somma di fattori positivi che spingono i listini verso nuovi massimi.
SU L’ASIA E WALL STREET, MA LONTANE DAI MASSIMI
Il negoziato tra Usa e Cina sui dazi sembra arrivato alla svolta decisiva: mancano dettagli importanti ma c’è l’accordo di massima, lascia intendere Larry Kudlow, il consigliere economico di Donald Trump.
Anche sul fronte della Brexit il quadro sembra più sereno: le distanze tra Theresa May e i laburisti restano, ma sembra possibile un’intesa per evitare il “no deal”. I mercati applaudono, anche se i dati sui posti di lavoro dell’industria privata segnalano che l’economia americana perde qualche colpo. Meglio così: troppa euforia può far male.
Le Borse dell’Asia sono contrastate nel finale di seduta, ma l’indice MSCI Asia Pacific ex Giappone, è sui massimi degli ultimi otto mesi.
Il Nikkei di Tokyo è sulla parità, l’Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,5%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna lo 0,5%, Sidney è in calo dello 0,9%.
GHOSN TORNA IN CARCERE
Continua l’odissea giudiziaria di Carlos Ghosn, già leader di Nissan-Renault, tornato in galera ieri per l’arrivo di un nuovo mandato di cattura dei giudici giapponesi, il quarto di fila: la nuova accusa riguarda la distrazione di fondi in Oman, servita a pagare uno yacht.
Wall Street in rialzo ma lontana dai massimi di giornata. S&P 500 +0,21% e Nasdaq +0,6% celebrano il quinto rialzo consecutivo. Dow Jones +0,15%.
PETROLIO INVARIATO, BOOM DEI SEMICONDUTTORI
Vola l’indice dei semiconduttori (+2,30%). Amd ha messo a segno un rialzo dell’8,5%. Intel +2%.
Invariato stamane il petrolio Brent a 69,3 dollari al barile-Ieri ha chiuso in calo dello 0,1%, frenato dall’inaspettato balzo delle scorte strategiche di greggio degli Stati Uniti.
Recupera l’euro sul dollaro L’euro dollaro. Stamattina il cambio è a 1,124 (+0,1%). La sterlina è piatta su euro, dopo che il parlamento britannico ha votato contro la possibilità di una separazione drastica dall’Unione Europea (no deal Brexit). Anche i dati del settore servizi in Europa, migliori del previsto, sostengono la moneta unica.
PIAZZA AFFARI +18,5% DA GENNAIO. AZIMUT SUPERSTAR
Bene ieri tutti i listini del Vecchio Continente. L’indice FtseMib (+1,08%, 21.755,88 punti) ha chiuso in forte rialzo, su valori che non vedeva dallo scorso Ferragosto. La performance da inizio anno migliora a 18,50% e distacca la media della zona euro: indice Eurostoxx +14,3%.
Le cinque migliori blue chips da gennaio sono: Azimut +61%, Saipem +45%, Juventus +44%, Ferrari +39% e Leonardo +38%.
VOLA ANCHE FRANCOFORTE, BUND SOPRA LO ZERO
A guidare il rally europeo è stata Francoforte (+1,76%). I parlamentari tedeschi bloccheranno qualsiasi tentativo di investire denaro pubblico nell’istituto di credito che potrebbe nascere dalla fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank, un accordo per cui sarebbero necessari fino a 10 miliardi di euro di nuovo capitale, secondo quanto riferito da un funzionario. “La nuova banca avrà probabilmente bisogno di nuovo capitale: non potremo approvare che lo Stato la finanzi ulteriormente”, ha spiegato la presidente della commissione Finanze del Bundestag.
In terreno positivo anche Madrid (+1,25%) e Parigi (+0,84%). Più arretrata Londra (+0,38%), che ieri ha toccato i massimi da inizio ottobre.
La buona intonazione dei mercati non si è tradotta però in un abbassamento dello spread anche perché Il rendimento del Bund decennale tedesco è tornato sopra lo zero dopo aver toccato nei giorni scorsi il livello più basso dal 2016 a -0,10%. Nel 2018 il Bund decennale aveva guadagnato l’1,2%, una delle performance migliori della zona euro a livello di obbligazioni. A partire dal 2019, per effetto della ulteriore discesa del costo del denaro, siamo arrivati a sfiorare il +2,5%.
SPREAD A 255 PUNTI, VERSO UN DECENNALE GRECO
A fine seduta la forbice Btp/Bund si è ristretta a 255 punti base (dopo un minimo intraday a 249) dai 258 di ieri sera. Il rendimento del decennale ha chiuso in area 2,54%, da 2,52% della seduta precedente.
La Grecia si appresta a tornare sul mercato dei capitali nei prossimi mesi, nell’intento di rimborsare anticipatamente fino a 4 miliardi di euro di onerosi finanziamenti ottenuti in passato dal Fondo monetario internazionale. L’operazione, secondo fonti governative, dovrebbe realizzarsi entro la fine del secondo trimestre.
ITALIA, SI RIVEDE AL RIBASSO L’OBIETTIVO DI CRESCITA
Mentre il governo si appresta ad abbassare gli obiettivi di crescita 2019 a +0,3/+0,4% da +1% precedente, arrivano a sorpresa segnali di risveglio dell’economia italiana. L’attività dei servizi calcolata da IHS/Markit nel mese di marzo ha toccato i massimi da settembre scorso a quota 53,1 punti, da 50,4 precedente e contro stime di 50,8. Il dato deriva da un sondaggio fra i direttori acquisti delle imprese italiane. Cresce anche l’indice Pmi composito, che monitora l’andamento combinato del settore manifatturiero e dei servizi. A marzo l’indicatore è salito a 51,5 punti da 49,6 di febbraio, contro stime a 49,8. Quota 50 rappresenta la soglia discriminante tra espansione e contrazione del ciclo economico.
VOLA BREMBO (+7,2%) IN VISTA DI UN’ALLEANZA
Tutto il settore Automotive europeo è in fermento su aspettative di un accordo tra Cina e Usa sui dazi. Indice Eurostoxx Auto +2%. In evidenza Brembo (+7,25%) sostenuta dalle dichiarazioni del presidente Alberto Bombassei, che si è detto disponibile a scendere sotto il 50% diluendo la sua quota nell’ipotesi di un progetto di aggregazione. Attualmente l’imprenditore controlla il 53,5% direttamente, il 2,6% è posseduto dalla stessa società per effetto del buy back.
Fiat Chrysler +0,8%. Negli Stati Uniti le immatricolazioni di autovetture sono scese del 3% in marzo. I marchi FCA chiudono il mese con un calo del 7,3%.
Effervescenti gli altri industriali. Pirelli mette a segno un balzo del 3,4%, Prysmian +2,2%. Cnh Industrial +2,85% dopo la conferma della prossima presentazione del nuovo piano industriale. Si mette in evidenza anche Sogefi (+5,56%).
STM È IL TITOLO MIGLIORE
Il titolo leader è stato Stm (+5,79%), ieri la migliore blue chip: i colloqui Usa-Cina favoriscono il settore dei semiconduttori.
Salgono le banche. L’indice di settore segna +1,6%, in linea con l’indice europeo. Intesa+1,4%.
Si mettono in luce anche i titoli del settore risparmio gestito. Azimut +2%. Il presidente Pietro Giuliani, dopo aver detto che il periodo gennaio-marzo 2019 è stato uno dei migliori della storia della società, ha rivelato che sta puntando ad una fusione alla pari con un operatore nell’area Sudamerica e Asia. FinecoBank +2%, Banca Generali +1,9%.
In controtendenza Anima Holding (-2%). Citigroup ha abbassato il giudizio a Neutral.
Generali +0,5%. Nella lista di Mediobanca per il rinnovo del cda figura la conferma di Gabriele Galateri. Barclays taglia il target price.
TRA LE UTILITIES BRILLA SOLO ACEA
Tra le utilities continua il rialzo Acea +4%, ancora positiva dopo il piano industriale al 2022, diffuso martedì. Ripiega invece A2A (-2,61%) dopo la presentazione del business plan. Deboli anche Enel (+0,1%), Hera (-0,6%) e Snam (-0,5%).
MEDIASET +3,1%, PIACE IL POLO EUROPEO
Fuori dal paniere principale, seduta molto positiva per Mediaset (+3,11%) dopo le dichiarazioni di Fedele Confalonieri sull’ipotesi di creare un polo paneuropeo di tv generaliste.
De’ Longhi -1,5%. Berenberg taglia il giudizio a Hold da Buy.
Safilo (+3%) ha comunicato di aver ricevuto un’offerta per il suo marchio statunitense Solstice, probabile una cessione entro la fine dell’anno.
Salini Impregilo (+1,5%) ha acquisito la quota di maggioranza di Cossi Costruzioni da Condotte d’Acqua.