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Banche (tranne Bpm) e Saipem guastano il venerdì della Borsa di Milano

FIRSTonline

Piazza Affari appesantita dalle banche chiude a -0,69%, in controtendenza rispetto alle piazze europee. Il calo è guidato da Mps -5,92% (ieri sera S&P ha tagliato il rating) ma anche dagli altri principali istituti: Unicredit -2,57% e Intesa – 2,93%. La Procura di Trani indaga su cinque banche per derivati emessi con alcune decine di persone indagate a vario titolo per usura e truffa. In controtendenza Bpm +9,58% che è galvanizzata dal progetto di trasformazione in spa da popolare su cui sono al lavoro i vertici di Piazza Meda. Continua il crollo di Saipem -3,88% su cui la Consob ha acceso un faro per il profit warning e il misterioso collocamento del pacchetto del 2,3% e ha convocato i vertici della società per lunedì.

Tra i migliori rialzi del Ftse Mib ci sono, oltre la Bpm, Ferragamo +5,58% che ha pubblicato ieri dopo la chiusura dei mercati ricavi migliori delle attese e Autogrill +4,59% che ha confermato l’avvio di uno studio di fattibilità per la separazione dei due settori di attività Food & Beverage e Travel Retail & Duty Free. In luce anche Stm +3,99% e Tod’s +2,29%.

Tra i titoli più piccoli Indesit cede il 6,54% dopo che Cheuvreux ha confermato il rating a underperform e ha abbassato il target price a 4,90 euro da 5,50 euro. Seat Pagine Gialle crolla del 23,08% dopo che Standard and Poor’s ha abbassato il rating a Selective default da CC. “La societa’ – ha spiegato l’agenzia nella propria nota – non ha pagato gli interessi sul bond in scadenza al 2017. In base ai nostri criteri il mancato pagamento è un default”.

Lo spread Btp-bund è in risalita a 266 punti e l’euro continua la corsa sul dollaro a 1,3696. Gli altri listini europei chiudono l’ultima seduta della settimana in rialzo: Parigi (+1,07%), Francoforte (+0,69%), Londra (+0,76%). A Madrid (-1,71%) pesano le banche dopo che ieri sera la Consob spagnola ha deciso di revocare il divieto di vendite allo scoperto. Alla chiusura dell’Europa a Wall Street il Dow Jones + 1,02% ha superato brevemente più volte la soglia dei 14mila punti per la prima volta dal 2007 (per poi ritracciare) spinto da dati macro migliori delle attese su indice Ism manifatturiero e indice della fiducia del Michigan. Il Nasdaq sale dello 0,74%.

Nel dettaglio, a gennaio la crescita del settore manifatturiero Usa ha toccato il livello più alto degli ultimi nove mesi grazie ad un miglioramento degli ordini e dell’occupazione: l’indice Ism, che misura l’attività nazionale, è salito a 53,1 da 50,2 di dicembre, ai massimi dall’aprile del 2012 e sopra le attese degli analisti di 50,2. L’indice dell’Università del Michigan si è attestato a gennaio in aumento a 73,8 punti, dai 72,9 di dicembre e molto più dei 71,3 punti della stima di metà mese. Nuovi massimi anche per il dato di dicembre sulle spese per le costruzioni che sono salite dello 0,9% rispetto al mese precedente (contro stime degli analisti a +0,6%) e sui massimi da agosto 2009. Il dato sulla disoccupazione diffuso nel primo pomeriggio ha invece indicato un tasso di disoccupazione in salita al 7,9% dal 7,9% di dicembre. disoccupazione

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Categories: Finanza e Mercati