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Banche, tassi e petrolio sempre al centro della giornata dei mercati finanziari

“Quanto alla Fed, non riusciamo a vedere nessun dramma intorno al rialzo di mercoledì prossimo. Non c’è un angolo del pianeta dove il preavviso di questo rialzo non sia già arrivato da un anno e non sia stato ampiamente discusso e scontato nei prezzi. Più che una corsa a vendere, vediamo quindi probabile un grande sbadiglio globale o perfino una breve fiammata di rialzo nel caso di una conferenza stampa particolarmente rassicurante”. Così la vede Alessandro Fugnoli di Kairos. E la cronaca, per ora, gli dà ragione.

Le Borse Usa archiviano la seduta in terreno positivo, seppur frenate dal nuovo calo del greggio e dalla forza del dollaro: Dow Jones +0,47%, S&P +0,23%, Nasdaq + 0,44%. Al rimbalzo gli energetici (indice di settore +0,62%), in particolare Chevron, salito del 2% nonostante il greggio ancora debole. La flessione del petrolio è infatti proseguita per il quinto giorno consecutivo spingendo il Brent a quota 39,73 dollari e il Wti a 36,76. Il dato più atteso oggi riguarda l’andamento dei consumi di novembre, compreso l’avvio della campagna natalizia. 

Esplode in Asia il giallo di Guo Guanchang, 47 anni, uno dei più importanti e carismatici uomini d’affari cinesi. Guo, al 17° posto nella classifica degli uomini più ricchi del Paese, potrebbe essere stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta che ha portato di recente all’arresto del presidente della Agricoltural Bank of China e di altri manager di importanti istituzioni finanziarie. Il titolo della sua società, la Fosun International (proprietaria tra l’altro del Club Med e del Cirque du Soleil) è stato sospeso stamane dalla Borsa di Hong Kong. I bond emessi per finanziarie gli acquisti registrano un forte ribasso. 

Sono in calo le Borse della Cina: Hong Kong -0,8% e Shanghai -0,8%. La Borsa di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo dello 0,6%.

BORSE EUROPEE NERVOSE, SPREAD A QUOTA 98

Si annuncia un’apertura contrastata dei listini europei: Londra -14 bp a 6.074, Parigi -2 bp a 4.633. Lievissimo rialzo Francoforte: + 1 punto a quota 10.600. Giornata fiacca per le Borse europee che non sono riuscite a mettere a segno l’atteso recupero dopo due giorni di discesa. A Piazza Affari l’indice FtseMib ha chiuso con un calo dello 0,4%, le Borse di Parigi e Francoforte terminano in pratica invariate. In ribasso Londra e Madrid, entrambe -0,6%. 

Sul mercato obbligazionario, invece, lo spread tra i Btp decennali e gli omologhi tedeschi si è attestato in rialzo a 98 punti. Il tasso del decennale è sceso all’1,53% (contro 1,55). Buona la risposta del mercato all’offerta in asta dei bot a 12 mesi; sono stati collocati 5,5 miliardi a -0,03% (contro il precedente -0,30%). 

ENI APRE IL DOSSIER SULLA CESSIONE DI VERSALIS 

Anche a Piazza Affari gli scambi si sono concentrati sui titoli petroliferi. Saipem ha messo a segno un rialzo dell’1,53%. Tenaris +1%, dopo sei giorni di ribasso consecutivi. Dal fronte delle majors arrivano nuove notizie di tagli degli investimenti: ConocoPhillips, uno dei principali operatori dello shale oil, ha deciso ieri di ridurre di un ulteriore 25% la spesa in conto capitale, dopo il taglio del 20% lo scorso dicembre.

Eni ha chiuso invariata dopo una mattinata in rialzo. Mario Miceli, segretario generale di Filctem-Cgil, ha dichiarato a Reuters che il 17 dicembre è previsto un Cda di Eni che potrebbe discutere l’avvio di trattative per cedere una quota pari al 70% di Versalis. Si parla del fondo Usa SK Capital Partners. In recupero sui listini europei i titoli delle materie prime (Stoxx del settore +1,3%), grazie soprattutto al balzo dell’8% di Glencore. Realizzi diffusi per gli altri energetici: Enel -1,29%, Enel Green Power -1,3% e A2A -0,38%.

BANCHE ANCORA NEL MIRINO. UNICREDIT FA SHOPPING IN POLONIA 

Continua la flessione del settore bancario, sotto tiro per le conseguenze del Salva Banche. L’indice di settore ha chiuso in ribasso dello 0,59%. Intesa in calo dello 0,84%. Unicredit -1,16%. In un incontro con la stampa estera l’ad Federico Ghizzoni ha detto che il gruppo potrebbe esaminare la possibilità di fare acquisizioni in Polonia. Secondo recenti indiscrezioni, la controllata polacca Banca Pekao, secondo istituto del Paese, sarebbe interessata all’ acquisizione di BPH, istituto controllato da General Electric quotato alla Borsa di Varsavia con un valore di circa 2,5 miliardi di zloti (poco meno di 600 milioni di euro). Ghizzoni ha anche detto che spera di chiudere la cessione delle attività ucraine all’inizio dell’anno prossimo: ad agosto la banca ha avviato trattive in esclusiva per tre mesi con ABH Holdings, parte del gruppo russo Alfa.

Prosegue la caduta di alcune popolari: Bpm -1,31%, Banco Popolare -1,64%. Anche Monte Paschi lascia sul terreno un altro 0,64%. La banca dovrebbe cedere in tempi brevi circa un miliardo di euro di crediti in sofferenza a Fortress, gruppo specializzato statunitense che opera in Italia con Italfondiario.

TELECOM, IL 55% DEI SOCI GIA’ PRENOTATO PER L’ASSEMBLEA 

In forte ribasso Telecom Italia (-1,9%) a pochi giorni dal confronto in assemblea tra i fondi e Vivendi. La società ha comunicato che, a ieri, risultava legittimato a partecipare ai lavori dell’assemblea del 15 dicembre il 55,46% del capitale ordinario, pari a circa 7,487 miliardi di azioni. Un dato aggiornato sarà fornito nella serata di oggi e di lunedì. 

Severo il giudizio del team di Barclays, guidato da Mathieu Robillard, sulla società italiana: meglio stare lontani, si legge in un report sulle tlc europee (giudizio positivo sul settore) da Telecom Italia. Il mercato italiano della telefonia fissa ha delle prospettive interessanti, soprattutto perché la spesa media degli utenti è più bassa di quella in Europea, ma questo, viene segnalato nel report, è dovuto alla bassa penetrazione del servizio, a sua volta motivata da una ormai cronica carenza di investimenti nella rete telefonica. 

Barclays conferma invece il suo Outperform su Orange, un giudizio che si basa principalmente sui multipli inferiori alla media della telefonia europea. Ma le possibilità di creare valore da un’unione dei due gruppi risultano basse, a detta del broker. 

In ripresa Mediaset (+1,6%) dopo le perdite dei giorni precedenti. Secondo la stampa specializzata spagnola la piattaforma digitale pay Movistar+ (di Telefonica) potrebbe non avvalersi più della concessionaria Publiespana nel 2016. Sembra infatti che Telefonica sia intenzionata a creare una struttura interna per la raccolta della pubblicità. 

PROMOSSA FINMECCANICA, PROSEGUE LA RIPRESA VOLKSWAGEN

Contrastati anche i titoli industriali. Poco mossa Finmeccanica (+0,15%). Kepler-Cheuvreux ha ribadito la raccomandazione Buy, portando il target price a 16 euro da 14 euro. +0,15%. Secondo Bloomberg la scorsa primavera Boeing avrebbe sondato il terreno per una possibile acquisizione di Westland, ma sarebbe stata respinta.

In lieve ribasso FiatChrysler (-0,16%). E’ proseguito il rialzo di Volkswagen (+1,7%), alla luce dei nuovi numeri, molto più bassi, di veicoli coinvolti in irregolarità per le emissioni di CO2.

Tonfo a Piazza Affari del titolo Pininfarina (-9,44%) dopo la notizia che la holding di famiglia (che controlla il marchio) ha che controlla il marchio, è finita in liquidazione dopo la decisione dei soci di approvare lo scioglimento anticipato. StM è scesa dell’1%, positive Prysmian (+1,2%) e Buzzi (+0,7%).

VENDITE IN SPAGNA PER RCS -4,3%

Di rilievo il nuovo tonfo di Rcs (-4,3%). Il gruppo editoriale sta stringendo i tempi per cedere la controllata spagnola Veo Television che dispone di due licenze per il digitale terrestre. Valore attorno ai 50 milioni di euro. 

Spunti positivi per i titoli più difensivi: Atlantia +1,1%, Terna +0,34%, Snam +0,08%. Arretra il lusso: vendite su Moncler (-3,1%) e Yoox (-1,4%). Fra le mid cap, in rialzi Dada (+3,8%) e Recordati (+2,2%).

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