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Banche, stop dividendi fino al 2021. Pioggia di bond in Europa

Marco Verch Professional Photographer and Speaker on Flickr

Solo una sosta ai box o un’inversione a U? È la domanda che si fanno i mercati dopo la battuta d’arresto di ieri. Molto dipenderà dalle parole che userà stasera Jerome Powell al termine del vertice della Fed. Una missione difficile quella del banchiere, che dovrà rassicurare le Borse sul futuro degli stimoli a sostegno dell’economia, senza però alimentare l’euforia sulla ripresa, per ora più sulla carta che nella realtà. Una mano gliel’ha data Anthony Fauci: l’emergenza non è finita, ha ribadito ammonendo un Paese incollato (con l’eccezione di Donald Trump) davanti alla tv per i funerali di George Floyd a Houston. I listini riflettono questo stato d’incertezza, pur festeggiando il superamento di un’altra soglia storica: nel corso della seduta di ieri il Nasdaq è volato oltre quota 10.000.

TIMIDI RIALZI IN ASIA, PETROLIO IN CALO. E SALE L’ORO

Stamattina l’indice globale Dow Jones Asia guadagna lo 0,3%. In lieve rialzo i mercati azionari di Hong Kong, di Tokyo e di Taipei. È in calo dello 0,5% lo Shanghai Composite. La Borsa di Mumbai +0,7%.

I prezzi alla produzione in Cina sono ai minimi da quattro anni, a conferma che la domanda resta debole.

In lieve ribasso ieri i mercati Usa: Dow Jones -1,09%, S&P 500 -0,78%. In controtendenza il Nasdaq: +0,29%

NASDAQ AI MASSIMI GRAZIE A SUPER APPLE

A favorire il rally è stato il balzo di Apple (+3,2%): la Mela si accinge a montare chip di propria produzione su iPhone e i Mac. L’annuncio ufficiale arriverà il giorno 22.

Il petrolio Brent è in calo dell’1,4% a 40,4 dollari il barile. Gli operatori stanno valutando se l’estensione dei tagli alla produzione stabilito dall’Opec+ e dai suoi alleati qualche giorno fa sarà adeguata a garantire l’equilibrio tra domanda e offerta. A Milano rallentano Saipem (-2,7%), Eni (-2,98%) e Tenaris (-1,77%).

Il rally delle azioni non ferma gli acquisti sull’oro: stamattina il prezzo è poco mosso rispetto a ieri, a 1.715 dollari l’oncia.

EURO AL TOP. VALANGA ROSA AI VERTICI DELL’EUROPA

L’euro è sui massimi degli ultimi tre mesi, a 1,343 sul dollaro, alla vigilia del braccio di ferro sul Recovery Fund, la tappa chiave per il rilancio dell’economia e dell’azione politica della Ue, ormai tinta di rosa.

Ieri infatti il portoghese Mario Centeno si è dimesso da ministro delle Finanze e da presidente dell’Eurogruppo. Al suo posto arriverà la spagnola Nadia Calvino, rafforzando la valanga rosa ai vertici dell’Europa: Ursula Von Der Leyen a capo della Commissione Europea, Christine Lagarde presidente della Banca Centrale Europea e Angela Merkel alla guida della prima economia della zona euro.

BORSE EUROPEE IN FRENATA: MILANO -1,55%

Al settimo giorno il Toro ha deciso di riposare, nell’attesa di quel che potrà emergere stasera dalle parole del presidente della Fed Jerome Powell al termine della riunione del Comitato Monetario. Ma il ribasso non ha fatto granché male a Piazza Affari, che ha contenuto le perdite limitando i danni nel finale. A deprimere i listini ha contribuito il dato del Pil dell’Eurozona, sceso ai minimi storici nel primo trimestre, segnando un -3,6% (rivisto peraltro in miglioramento sull’iniziale -3,8%).

GIÙ PEUGEOT, A LONDRA SOFFRE BAT

Milano ha chiuso la seduta con un calo dell’1,49%, a 19,930, sotto la barriera dei 20 mila punti.

Giù anche Parigi (-1,55%). Frenano banche, aerei e auto: Psa -4%. Regge Lvmh (-0,1%): Tiffany si dice fiduciosa sulla conclusione della vendita al gruppo francese.

Francoforte -1,55%. L’export tedesco ad aprile ha registrato un crollo del 24%. Telefonica Deutschland cede il 5,7% dopo aver firmato un contratto per vendere migliaia di torri di telefonia a Telxius Telecom per 1,5 miliardi di euro.

A Londra (-2,15%) soffre Bat (-3,7%) dopo aver tagliato i target annuali a causa dei danni alla domanda inflitti dalle severe misure di lockdown nei mercati emergenti.

In rosso anche Madrid (-1,84%). Si salva solo Zurigo (+0,2%).

SCHNABEL (BCE): “NON ESCLUDO TAGLI DEI TASSI”

I tagli ai tassi d’interesse rimangono un’opzione valida per la Banca centrale europea, ma gli acquisti di asset rappresentano ora uno strumento più appropriato per stimolare l’economia della zona euro. Lo ha affermato il membro del Comitato esecutivo Bce Isabel Schnabel. “Al momento riteniamo gli acquisti di asset come uno strumento più efficace ed efficiente, considerando anche i potenziali effetti collaterali”, ha scritto Schnabel su Twitter. “Tuttavia, la nostra esperienza con i tassi d’interesse negativi è stata positiva e la riduzione dei tassi d’interesse rimane un’opzione per il futuro”.

All’indomani dell’intervento della presidente Christine Lagarde al Parlamento Europeo, il membro del Consiglio Direttivo della Bce, Olli Rehn, ha avvertito che “la crisi del coronavirus non dovrebbe essere utilizzata per introdurre un aumento permanente della spesa pubblica che andrebbe ad esacerbare ulteriormente un già sostanziale divario di sostenibilità”. Il numero uno della Banca centrale della Finlandia ha parlato dei rischi di deflazione in aumento in Europa.

CRESCE L’OFFERTA DI CARTA UE, SOFFRONO I BTP

In un mercato euro affollato di emissioni per l’aumento delle esigenze di cassa dovute alle misure anti-Covid, il Btp soffre, terminando la seduta di ieri in calo, con lo spread che torna ad allargarsi pur restando sotto i 180 punti (177 in chiusura) e il rendimento a 10 anni che tocca l’1,46%.

Oggi il Tesoro nette all’asta 7 miliardi di Bot a 12 mesi.

PIOGGIA DI RICHIESTE PER I BOND DI ATENE E DUBLINO

Le condizioni di mercato per chi deve finanziarsi sono eccezionalmente favorevoli. L’Irlanda è stata sommersa di richieste per il suo nuovo prestito obbligazionario con scadenza decennale: 70 miliardi di euro, nuovo record.

Le richieste per il nuovo ventennale spagnolo sono arrivate a 78 miliardi di euro. Anche la Grecia ha lanciato un decennale per 3 miliardi ricevendo offerte per 16 miliardi. La Germania infine ha dato mandato ad un pool di banche per la riapertura del bund scadenza agosto 2050 cedola 0. Il Bund decennale tratta a -0,31%.

BANCHE, DIVIDENDI VIETATI FINO A GENNAIO 2021

A Piazza Affari hanno perso quota le banche, penalizzate dalla richiesta di non pagare dividendi fino alla fine di gennaio del 2021 arrivata dallo European Systemic Risk Board (ESRB), soggetto di regolazione presieduto dalla stessa presidente Lagarde. In precedenza, era stato chiesto alle società di congelare la distribuzione di dividendi fino alla fine di ottobre.

ARRETRANO I BIG, TONFO DI MPS

Unicredit lascia sul terreno il 3,6%. Perdite pesanti per Ubi (-5,4%) e Intesa San Paolo (-4,62%). L’Antitrust ha sollevato dei dubbi sull’aggregazione tra le due banche: in alcune provincie, ci sarebbe una minaccia di dominanza elevato, da sanare con delle cessioni di sportelli, in aggiunta a quelli che saranno venduti a Bper Banca (-1,43%). Mps arretra del 5,08%.

Secondo Equita Sim, la decisione della Bce aumenta i rischi sul pagamento della seconda tranche di dividendo delle Generali (il titolo ha un 3% di rendimento) e di Unipol (la cedola restituisce il 5,7%).

L’ANTITRUST UE FRENA FCA

Fra i titoli industriali perde colpi Fca (-4,39%): la Commissione Europea, il soggetto di sorveglianza sugli eccessi di concentrazione, pone delle obiezioni alla fusione con Peugeot per la posizione dominante su alcuni segmenti delle utilitarie. Il giudizio arriverà il giorno 17.

NIKOLA IN ORBITA LANCIA CNH

Exor può consolarsi con il balzo di Cnh Industrial (+2,7%). La società possiede il 7,1% in Nikola (motori elettrici ed idrogeno), dal 3 giugno è quotata a Wall Street e in poche sedute la sua capitalizzazione è salita fino a 28 miliardi di dollari (+104%) superando il valore di Fca. Questa partecipazione ai prezzi di mercato vale oggi circa 1,7 miliardi.

Tra gli industriali, forte calo di Leonardo (-3,6%). Positive Stm e Prysmian, entrambe +0,29%. Rimbalza Diasorin (+1,3%).

GIÙ ATLANTIA, MEDIOBANCA TAGLIA AUTOGRILL

Atlantia -2,7%. Domani è in programma la trimestrale. In rosso anche Autogrill (-4,89%, a 5,84 euro), su cui Mediobanca Securities ha ribadito la raccomandazione underperform e il prezzo obiettivo a 5 euro, dopo che il Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti ha registrato un calo del traffico autostradale in aprile del 39,8%.

COLAO DÀ LA CARICA A NEXI

Nexi +2,5%. La Task Force guidata da Vittorio Colao propone d’incrementare i pagamenti digitali attraverso incentivi da fornire ai negozianti e multe per chi non si adegua.

Tra le mid cap, ancora denaro luce su De’ Longhi (+4,53%). Hanno perso terreno Sogefi (-6,89%) e Ascopiave (-5,05%).

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