Dopo nove sedute consecutive di rialzo, una giornata di realizzi diventa fisiologica. Specie a Milano che da giugno è stata la Borsa migliore in Europa con un rialzo del 28%, che si confronta con il +16% nello stesso periodo dell’indice complessivo delle Borse europee Stoxx600. Ma fa pensare che il ribasso abbia coinciso con il decollo del test della Bce sul sistema bancario del Vecchio Continente. Italia in testa. La Borsa di Londra è scesa dello 0,3%, Parigi -0,8%, Francoforte -0,3%. Assai più profonde le perdite a Piazza Affari, che ha lasciato sul terreno il 2,3%.
Il differenziale Btp/Bund ha registrato un rialzo a 236 punti base con il tasso del decennale italiano rimasto comunque al 4,12%. Intanto il Tesoro tedesco ha collocato Bund trentennali per 1,665 miliardi di euro a un tasso del 2,64%, il livello più elevato dall’ottobre 2011. I Bonos della Spagna, uscita dalla recessione nel terzo trimestre dell’anno, si sono riavvicinati ai Btp: lo spread spagnolo ha chiuso a quota a 238 punti base con un rendimento del 4,14%.
MONTE PASCHI GUIDA LA DISCESA DA “SINDROME BTP”
L’avvio degli stress test, pur previsto da tempo, ha scatenato una pioggia di vendite sul settore bancario. L’indice Stoxx europeo del settore bancario ha perso ieri il 2,1%. A Milano, Unicredit ha perso il 3,3%, Intesa-2,6%,MontePaschi-6,4%, Banco Popolare-5,5%, Pop. Milano -5,3%.
Giornata difficile anche per le banche del resto d’Europa: Deutsche Bank hanno registrato una frenata del 2,18%, Commerzbank –4,08%. A Parigi Crédit Agricole -2,40%, Bnp Paribas -2,18%. Le analisi sulle banche inizieranno nel novembre 2013 e continueranno per 12 mesi. Per l’Italia saranno esaminati i principali 15 istituti di credito. Per l’occasione il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha invitato le banche italiane a prendere provvedimenti per alleggerire il peso dei crediti incagliati ed in sofferenza ed ha detto che gli stress test dovrebbero essere superati da tutti gli istituti di credito italiani.
Dopo la conclusione degli esami la soglia minima di capitale sarà dell’8% (Tier 1), ma calcolato in base ai nuovi pesi dati agli asset dalla Asset Quality Review. Ma per il momento è impossibile quantificare il dato perché non sono ancora noti i pesi per alcune categorie di asset a partire dai titoli di Stato che, per ora, non richiedono accantonamenti di capitale. Una caratteristica che senz’altro cambierà e che spiega il maggior nervosismo sugli istituti della penisola che hanno in pancia 400 miliardi di titoli pubblici.
Colpite di riflesso anche le assicurazioni: Generali -1,7%. Fondiaria-Sai-4,2%.Unipol ha perso il 4,9%.
ASIA E WALL STREET FRENANO
In ribasso stamane i listino asiatici. Tokyo si avvia alla chiusura con un calo di poco inferiore al punto percentuale. Debole Shanghai -0,2%, nonostante il buon dato preliminare dell’indice Pmi. Hong Kong -0,89%. Anche la Borsa americana arretra. Dow Jones è sceso dello 0,35%, l’S&P 500 dello 0,5% e il Nasdaq dello 0,57%. Si tratta del primo ribasso dopo cinque sedute consecutive di rialzo. E’ stata una giornata fittissima di trimestrali: ce ne sono 38, solo per restare fra le società dell’indice S&P500. Tre società su quattro, tra le 152 che hanno già diffuso i dati, hanno battuto le aspettative di utile del consensus, una su due ha battuto le stime sulle vendite.
Battono le stime società come Amgen, Boeing +5,2% , Eli Lilly. Sotto le previsioni Caterpillar-6% . Intanto Wall Street studia le prossime mosse di Carl Icahn: dopo la deccsione di una quota di Netflix, il raider ha 3,5 miliardi liquidi. Che ne farà?
Di rilievo un mega merger nel settore immobiliare. American Realty Capital Properties acquisterà Cole Real Estate Investments per circa 7 miliardi di dollari. L’operazione, il cui valore supera gli 11 miliardi includendo l’assunzione del debito, porterà alla creazione di una società con un portafoglio complessivo di oltre 3.700 immobili.
DOCCIA FREDDA PER STM E A2A
Nessuna blue chip ha chiuso in rialzo. Le migliore sono state Diasorin-0,1%, Gtech-0,1% e Terna-0,2%. La peggiore blue chip di Piazza Affari è StM -9,5%, che ha annunciato questa mattina risultati del terzo trimestre 2013 inferiori alle attese degli analisti. Delusione anche dalle indicazioni sul 2014. Kepler Cheuvreux ha tagliato il giudizio a hold da buy.
Altro ribasso da brivido per A2A, caduta del 6,8%: il Comune di Brescia spinge per cedere almeno il 4% del capitale insieme all’altro socio forte, il Comune di Milano. Insieme manterranno il 51% del capitale.
VERSO IL TAGLIO PER FIAT
Fiat ha perso il 2%. Dal consensus degli analisti emerge un brusco taglio del trading profit del Lingotto, soprattutto a causa del Brasile. Per il terzo trimestre la stima è per un trading profit di 915 milioni (790 milioni Chrysler, 100 milioni Ferrari e Maserati), un risultato prima delle tasse a 410 milioni euro, un risultato netto a 265 milioni e un debito netto industriale al 30 settembre a 7,6 miliardi. Per l’intero 2013 gli esperti vedono il trading profit a 3,825 miliardi (3,290 miliardi Chrysler, 420 milioni Ferrari e Maserati) contro il range 4-4,5 miliardi finora indicato dall’azienda .
Cnh Industrial -1,8%, Finmeccanica -3,8%. Lieve arretramento per Telecom Italia -0,8%. A Parigi frana Orange -5,35%, dopo le indicazioni sul giro d’affari del trimestre. Perdita consistente per Mediaset -4,1%. Sono finite in ribasso Eni -1,4% ed Enel -2,3%.
BENETTON SI RIDUCE IN AUTOGRILL E WDF
I Benetton hanno avviato il collocamento presso investitori istituzionali di un pacchetto di circa il 9% di Autogrill e di Wdf. La procedura si chiuderà entro questa sera. Dopo il piazzamento la famiglia avrà comunque la maggioranza assoluta delle due società, con il 50,1%.
Tra le small caps sono volate del 7% le Ceramiche Ricchetti. Sono inoltre state spinte in su del 3% le Poltrona Frau, dopo la notizia che la società ha aperto tre show room a Pechino e uno a Shanghai. La società di arredamento ha indicato che nel 2013 il fatturato realizzato dal gruppo in Cina crescerà di oltre 60%.