A Piazza Affari le banche tentano il recupero dopo il martedì nero. La notizia shock del Governo Meloni che tassa gli extraprofitti delle banche, dopo la stagione dei rialzi di tassi di interesse applicati dalla Bce, ha mandato in fumo in un solo giorno quasi 9 miliardi (8,96 per la precisione) in termini di capitalizzazione di borsa.
Una decisione che era già nell’aria, dal momento che il Governo guidato da Giorgia Meloni stava da tempo caldeggiando l’idea di una tassa sugli extraprofitti in stile Governo Draghi, ma non attesa nell’ultimo Consiglio dei ministri. Inaspettata è stata soprattutto la percentuale richiesta, più alta rispetto a quella stimata dalle banche. Alla fine è stato il Mef a correggere il tiro e alzare le soglie di calcolo del prelievo straordinario sui ricavi per margine d’interesse degli istituti di credito, addolcendo la pillola per le banche che dopo la debacle di ieri, guidano la seduta di oggi fortemente in rialzo.
Intorno alle 9:40, il Ftse Mib torna saldamente sopra i 28mila punti, spinto da Finecobank (+4,83%) a 12,82 euro per azione, Mps (+3,56%) a 2,56 euro per azione, Unicredit (+3,24%) a 21,97 euro e Mediolanum con il 2,86% a 8,14 euro. Bene anche Intesa Sanpaolo (+2,69%) a 2,40 euro per azione, Banco Bpm (+2,62%) a 4,11 euro, Bper Banca (+2,21%) a 2,59 euro e Mediobanca (+1,25%) a 11,74 euro per azione. Recuperano anche Banca Generali (+2,02%) a 32,75 euro. Fuori dal paniere principale Credem guadagna il 2,69% a 7,25 euro per azione. Ma vediamo quanto hanno perso le banche italiane nella loro peggior performance degli ultimi mesi.
Le banche pagano già il primo conto: a Piazza Affari in fumo quasi 9 miliardi
Martedì, il Fste Mib ha perso il 2,12% a 27.942 punti, bruciando 27,71 miliardi, di cui quasi 1/3 a causa del crollo dei titoli bancari. Nel dettaglio, la peggiore è Bper ha perso il 10,94% a 2,53 euro, seguita da Mps con il -10,83% a 2,47 euro, Banco Bpm il 9,09% a 4 euro, Intesa Sanpaolo l’8,67% a 2,33 euro e Unicredit il 5,94% a 21,28 euro. Non fa meglio il risparmio gestito con Finecobank -9,91% a 12,22 euro per azione, Banca Mediolanum il 5,96% a 7,91 euro e Banca Generali (-3,14% a 32,1 euro). Più caute Mediobanca (-2,48% a 11,59 euro) e Banca Sistema (-1,55% a 1,14 euro), che prevede un effetto “quasi nullo” della tassa. Fuori dal paniere principale va giù anche Credem -8,31%.
In termini di capitalizzazione, la perdita totale è di 8,6 miliardi di euro rispetto a lunedì 7 agosto. Sul fronte delle singole banche, il valore di Borsa di Bper si è ridotto di circa 470 milioni, quello di Mps oltre 350 milioni, quello di Finecobank di 827 milioni, quello di Banco Bpm di circa 606 milioni, quello di Intesa Sanpaolo di 3,9 miliardi, quello di Banca Mediolanum di 380 milioni, quello di UniCredit di 2,6 miliardi, quello di Banca Generali di 140 milioni e quello di Mediobanca di 235 milioni. Ma vediamo come è andata nel dettaglio il “martedì nero” delle banche italiane.
Bper
Seduta molto negativa per l’istituto di credito emiliano, che perde terreno, mostrando una discesa del 10,94%. Già l’esordio è stato problematico per il titolo Bper che ha proposto un’apertura a 2,55 euro, sotto i minimi di inizio settimana, mostrando uno indebolimento strutturale, e che ha chiuso a ridosso dei minimi di sessione, a 2,532 euro per azione. Pesanti i volumi, con quasi 60 milioni di azioni passate di mano (59.626.081).
Mps
Seduta difficile anche per l’istituto di Rocca Salimbeni. Monte dei Paschi di Siena ha lasciato sul terreno il 10,8% a 2,47 euro (il minimo di giornata). Piuttosto elevati i volumi giornalieri, con quasi 40 milioni di azioni passate di mano (39.674.896).
Intesa
Uno dei principali istituti di credito italiani, ha registrato un calo significativo dell’8,67%, pari a 2,33 euro contro i 2,57 euro per azione del giorno precedente. Nella seduta di martedì il titolo di Intesa ha toccato un massimo di 2.4165 euro e un minimo di 2.3285 euro per azione. Il volume dei titoli scambiati è stato di 376.391.539 pezzi.
Unicredit
Ribasso importante anche per la banca di Piazza Gae Aulenti. Nella seduta di ieri il titolo Unicredit ha toccato un massimo di 21.515 euro e un minimo di 20.92 euro per azione. I volumi giornalieri pari a 26.180.326.
Bpm
Seduta difficile anche per Banco Bpm. L’istituto ha toccato un massimo di 4,15 euro per azione e un minimo sotto i 4 euro per azione. Elevati i volumi scambiati, sopra i 46 milioni (45.241.501).
Credem
Pesante ribasso anche per l’Istituto di credito Emiliano. Il valore delle azioni di Credem ha fatto registrare uno scivolone dell’8,31%, pari a 7,06 euro per azione con oltre un milione di azioni passate di mano (1.355.524).
Fineco
Finecobank chiude la seduta con un -9,91%. La partenza è stata difficile per il titolo che in apertura ha segnato 12,78 euro, proponendo prezzi inferiori al bottom della sessione precedente, per poi appesantirsi ulteriormente nelle fasi successive con avvitamento dei prezzi e chiusura a 12,23 in prossimità dei minimi della giornata. I volumi scambiati sfondano quota 10 milioni (11.207.002).
Banca generali
Chiusura negativa per il gruppo bancario, con un ribasso del 3,14%, a 32,1 euro per azione. Nella seduta di martedì il titolo ha toccato un massimo di 32,76 euro e un minimo di 31,89 euro per azione. I volumi giornalieri, pari a 551.703, risultano essere superiori alla media mobile dei volumi ad un mese fissata a 274.386.
Mediolanum
La società che opera nel settore bancario e assicurativo ha archiviato la sessione di martedì con una perdita del 5,96%. Nella seduta di martedì il titolo ha toccato un massimo di 8,21 euro e un minimo di 7,89 euro per azione. I volumi giornalieri si sono attestati a 4.487.604, rispetto alla media mobile dei volumi dell’ultimo mese fissata a 1.442.584.
Banca sistema
Seduta in ribasso controllato per la banca specializzata nell’acquisto di crediti commerciali vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione, che porta a casa un decremento dell’1,55% a 1,14 euro per azione. I volumi sono risultati pari a 155,168 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale.