Quindici giorni di tempo per esprimere il proprio parere su come attuare la recente riforma del governo Renzi: è quanto la Banca d’Italia ha concesso alle 11 maggiori banche popolari che entro 18 mesi dovranno obbligatoriamente superare il voto capitario e trasformarsi in spa. La consultazione finirà il 24 aprile e subito dopo la banca centrale emanerà le disposizioni definitive in proposito che entreranno in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione sul sito della Banca d’Italia.
L’istituto di Via Nazionale, che ha apertamente sostenuto la riforma promossa dal Governo, vuole dunque accelerare per favorire il processo di aggregazione e fusione che caratterizzerà la nuova stagione delle Popolari che, trasformandosi in spa, potranno più facilmente rivolgersi al mercato dei capitali ove avessero la necessità di rafforzare il proprio patrimonio in relazione alle più stringenti regole di Basilea.
Malgrado la riforma sia destinata solo alle banche popolari che hanno un attivo totale superiore agli 8 miliardi, la Banca d’Italia ricorda significativamente che la legge “riserva la possibilità di adottare il modello di banca popolare” stabilito dalla riforma anche “alle aziende con un totale attivo non superiore a 8 miliardi di euro”.
Sarà interessante vedere se la Banca d’Italia accorderà questa possibilità anche alle maggiori Bcc che volessero liberamente adottare il modlelo di nuova banca popolare per una gestione più libera del credito anche se a prezzo di rinunciare alle agevolazioni fiscali previste per chi fa banca a mutualità prevalente.