Oggi la stragrande maggioranza degli operatori Usa non sarà al “posto di combattimento” nei desk. Wall Street ha in pratica chiuso mercoledì sera la settimana corta con massimi storici su tutti i principali indici (S&P500, Dow Jones, Nasdaq e Russell 2000 small caps).
Francoforte è salita dello 0,39% segnando il nuovo massimo storico. Bene anche Madrid +0,6%, Londra +0,1% e Parigi +0,2%. Milano è stata ieri la Piazza più vivace: l’indice Ftse Mib si è riportato sopra quota 19.000 punti e ha guadagnato lo 0,92% a 19.099 punti.
Ieri mattina ha avuto luogo quella che dovrebbe essere l’ultima asta medio lungo termine italiana dell’anno, visto che quella di metà mese è stata cancellata (con oggi il Tesoro ha raggiunto il target di 470 miliardi per il 2013) e quella di fine dicembre, avendo valuta di pagamento gennaio, tecnicamente appartiene al 2014. L’asta è stata agevolmente coperta nel suo ammontare massimo (2.5 miliardi) con buona domanda e prezzo di emissione in linea col secondario.
Domanda nulla sul totale di 700 milioni di euro di Bot a sei mesi in occasione delle riaperture riservate agli operatori ‘specialist’ sull’asta di ieri. Riaperto per il 10% dell’importo di 7 miliardi collocati ieri, il Buono semestrale 30 maggio 2014 è stato assegnato ieri al prezzo medio ponderato di 99,728 e poco prima delle 15,30 su piattaforma TradeWeb vale 99,738.
Il differenziale Btp/Bund resta da giorni in un range ridotto e al momento è a quota 235 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,05%. L’Italia ha allargato a 10 punti base il vantaggio nei confronti della Spagna, dopo essere passato per qualche settimana in negativo in seguito alle crescenti frizioni all’interno della maggioranza di governo, sfociate poi con la scissione del Pdl.
Il movimento di recupero dei nostri titoli di Stato dunque continua e si avvicina quello che da parecchi mesi (inizio 2013) consideriamo il target di fine anno: spread 200 punti base e rendimento 3,80%.
BANCHE
Si è messo in evidenza il comparto bancario: Intesa +2,05%, Ubi Banca +2,2%. Banco Popolare +2.02%. Unicredit +1,59. Secondo gli analisti di Goldman Sachs, Intesa SanPaolo e Unicredit sono le due banche che otterranno i maggiori benefici dalla rivalutazione della quota di Bankitalia decisa ieri dal governo italiano.
In base alla stime, l’impatto a livello di Tier 1 ratio sarà intorno a 40-70 punti base e tra il 4% -7% a livello di capitalizzazione di mercato, riducendo i rischi derivanti dal deterioramento degli impieghi.
Solo Mps ha ceduto lo 0,05% a 0,184 euro. Ieri è stato approvato il nuovo business plan che prevede: utile netto a circa 0,9 miliardi nel 2017, incremento del margine di interesse di 390 milioni rispetto al dato annualizzato dei primi 9 mesi del 2013, aumento delle commissioni di 767 milioni rispetto al 2012 (+8% medio annuo), taglio dei costi operativi di 713 milioni rispetto al 2012 (4,8% medio annuo) e miglioramento del costo del credito con un obiettivo al 2017 di 90 punti base.
La banca inoltre ha annunciato di voler proseguire nella “sua politica di contenimento del rischio attraverso la riduzione del portafoglio titoli governativi in asset available for sale da 23 a 17 miliardi di euro”. Nel 2017, è detto ancora nel piano, Banca Monte dei Paschi di Siena passerà da 2.750 a 2.200 filiali, da 31mila (dato a fine 2011) a 23mila dipendenti.
Acquisti su Generali +0,65%: dopo l’Investor Day sono stati ritoccat al rialzo alcuni target price: Ubs è passata da 14,7 euro a 16,5 euro, Kepler Cheuvreux da 18 euro a 20 euro ed Exane da 15 euro a 16 euro.
Eni ha segnato +0,06% a 17,75 euro: l’ad, Paolo Scaroni ha confermato le indiscrezioni riportate nelle scorse settimane dalla stampa norvegese circa una richiesta di risarcimento da parte della sua società a Statoil da circa 10 miliardi di dollari poiché quest’ultima per diversi anni avrebbe venduto al gruppo italiano il gas a prezzi decisamente fuori mercato: “sono probabilmente corrette”, ha affermato il top manager.
Scaroni ha inoltre ribadito che la Libia non gli fa dormire sonni tranquilli e quindi Eni guarda al sud-est asiatico. Fra i principali titoli industriali, Fiat ha guadagnato l’1,7%, Finmeccanica +0,9%, Pirelli +1,7%. Debole StM -0,08%. Positivi i titoli italiani del lusso, queste le variazioni: Ferragamo +0,3%, Tod’s +1,1%, Luxottica +1%, Cucinelli +2,7%.
EDITORIA
Le società editoriali sono sostenute dall’arrivo di un piano di sostegno all’editoria da parte del governo Letta (120 milioni di euro). Sono salite Rcs Mediagroup +4,1% e Mondadori +3,5%. Mediaset+0,18% a 3,392 euro, L’Espresso +1,86% hanno beneficiato dell’approvazione della legge di stabilità che prevede per il settore un fondo straordinario da 120 milioni in tre anni per incentivare gli investimenti.
Astaldi è salita del 2,8%, promossa da Kepler Cheuvreux che ha alzato il target price a 10 euro dopo che è stato fissato il prezzo di un prestito obbligazionario senior a tasso fisso per un importo di 500 milioni di euro, con scadenza nel 2020. Le obbligazioni avranno una cedola annuale del 7,125% e il prezzo di emissione è pari al 100%. In scia al successo dell’emissione Kepler Cheuvreux ha alzato il target price sul titolo da 8,4 euro a 10 euro, confermando il rating buy.
Snai +4,58% ha invece effettuato il pricing dell’emissione di 320 milioni di euro 7,625% Senior Secured Notes con scadenza 15 giugno 2018 e di 160 milioni 12% Senior Subordinated Notes che andranno a scadere il 15 dicembre 2018.
Astm (gruppo Gavio) entra con il 17% nel capitale di Itinera, versando 30 milioni a seguito di un aumento di capitale riservato, secondo un comunicato. Con questa operazione Astm avvia il processo di diversificazione nel settore delle costruzioni. In prospettiva è possibile anche l’integrazione di Itinera in Astm stessa, in linea con il disegno strategico della società.