C’è un pericolo che le banche internazionali potrebbero aver sottovalutato: gli hacker. Da sempre sono considerati le società più sicure al mondo. Eppure c’è chi è riuscito a violare i loro sistemi di sicurezza più di una volta.
L’allarme è scattato venerdì 5 febbraio, quando la Federal Reserve di New York ha ricevuto decine di ordini di pagamento da parte della banca centrale del Bangladesh che, presso l’istituto americano possiede un conto a molti zeri. In apparenza, nelle transazioni non c’era nulla di strano, peccato che le somme venissero dirottati verso alcuni conti privati nelle Filippine e nello Sri Lanka. Il tutto è accaduto mentre gli uffici dell’istituto centrale del Bangladesh erano chiusi. Solo il giorno successivo gli impiegati della banca si sono resi conto che qualcuno aveva tentato di trasferire un miliardo di dollari. Gran parte dei soldi sono stati bloccati dalle banche anche se i ladri sono riusciti a mandare in porto il trasferimento di 20 milioni di dollari in un conto in Sri Lanka, dove sono stati poi fermati dalle autorità locali. Ulteriori 81 milioni sono stati dirottati nelle Filippine per poi essere smistati nei casinò.
Pe sottrarre il denaro è stato utilizzato un sistema di servizi interbancari chiamato Swift insieme a un malware che ha infettato il PDF reader usato dai bancari per autenticare le transazioni.
Ma la banca centrale del Bangladesh non è stata l’unica vittima. Due mesi prima, nel dicembre 2015, la TPBank del Vietnam sarebbe riuscita a sventare il passaggio di 1,13 milioni di dollari dai propri conti verso la Slovenia. Anche in quel caso sarebbe stata utilizzata la rete Swift.
Per questo motivo, la società con sede a Bruxelles ha deciso di diffondere un allarme, invitato gli istituti di credito di tutto il mondo a revisionare i propri sistemi di sicurezza: “Swift non è e non può essere ritenuta responsabile per la vostra decisione di scegliere, implementare e mantenere firewall, o una appropriata segregazione della vostra rete interna”, ha scritto l’azienda.