Clima di attesa sui mercati in vista del vertice del Fondo Monetario. Si ferma per un giorno la corsa dello yen sul dollaro e respira la Borsa di Tokyo: +1,2% dopo otto sedute di ribasso. Deboli Hong Kong (-0,2%) ed i mercati cinesi. Poco mossa Wall Street: l’indice Dow Jones ha perduto lo 0,12%, S&P 500 -0,27%, Nasdaq -0,36%.
E’ iniziata intanto la stagione delle trimestrali Usa, aperta come sempre dai conti di Alcoa (-2,2%). Il colosso dell’alluminio si è confermato uno specchio fedele dell’andamento dell’economia manifatturiera: tengono gli utili, ma calano i ricavi a causa dei minori prezzi dell’alluminio. E per il resto del 2016 la previsione è negativa: il mercato rallenta, frenano i profitti e la multinazionale taglierà 1.100 posti di lavoro. Oggi l’attenzione si sposta sui conti di Morgan Stanley, il primo dei big della finanza ad affrontare l’arena dopo un trimestre difficile.
IL PETROLIO RIALZA LA TESTA: SAIPEM +5,5%
La nota positiva arriva dal petrolio, in attesa del vertice dei produttori a Doha: il Wti ha chiuso sopra i 40 dollari, il Brent è sopra i 43 dollari (+2,2%) per la prima volta da dicembre. Il ministro dell’energia russo, Alexander Novak, ha detto che la produzione petrolifera in Russia resterà invariata nel 2017. A Milano grande balzo di Saipem (+5,5%), che in settimana dovrebbe formare un nuovo Memorandum of understanding per futuri lavori in Iran.
MILANO +1,2%. OGGI L’ASTA BOT A 12 MESI
Una volta tanto, grazie al rally delle banche è stata Piazza Affari a tracciare la rotta al rialzo delle Borse europee. L’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,2%. La Borsa di Parigi è salita dello 0,2%, Francoforte +0,6%.
Al via oggi le aste del Tesoro di metà mese. Stamane saranno offerti 6 miliardi di Bot annuali (contro 6,5 miliardi in scadenza) mentre domani sarà la volta del collocamento a medio lungo: 6,750-8,250 miliardi in Btp a 3,7, 15 e 30 anni tra cui il nuovo titolo a tre anni (aprile 2019, cedola 0,10%).
NASCE ATLANTE, IL FONDO ANTISOFFERENZE
A dominare la seduta di ieri è stata l’attesa del vertice a palazzo Chigi per definire l’avvio del fondo per garantire la sottoscrizione dei futuri aumenti di capitale e comprare parte delle sofferenze delle banche italiane. In serata sono arrivati i primi dettagli dell’operazione “Atlante”, nome del fondo che sarà gestito da Quaestio, una Sgr già esistente partecipata dalla fondazione Cariplo. La dotazione del fondo sarà di 5 miliardi, di cui 3 in arrivo dalle banche, mentre le Fondazioni parteciperanno per 500 milioni. Una tranche compresa tra 400 e 300 milioni dovrebbe essere appannaggio della Cassa depositi e prestiti, mentre la quota restante dovrebbe essere riservata alle compagnie assicurative.
Il piano messo a punto da Palazzo Chigi prevede anche un decreto per ridurre i tempi di recupero dei crediti in sofferenza. “L’ammontare delle sofferenze che potranno essere deconsolidate – si legge in una nota di Quaestio Sgr – sarà di gran lunga superiore a quelle acquistate dal Fondo, in quanto Atlante concentrerà i propri investimenti sulla tranche junior di veicoli di cartolarizzazione, potendo far leva su quelle a maggior seniority per le quali c’è un manifesto interesse da parte degli investitori”.
Non è prevista la richiesta di un’autorizzazione preventiva da parte della Ue, visto che l’iniziativa è frutto di capitali a larga maggioranza privati, ma la Commissione “esaminerà con attenzione i dettagli del meccanismo” per vedere se vi possa essere qualche violazione della normativa sugli aiuti di Stato.
VOLANO BANCO POPOLARE E MONTE PASCHI
In attesa dell’esito del vertice, tutti i titoli del settore credito hanno chiuso ieri in rialzo. In cima alla classifica figura il Banco Popolare (+10%), uno dei titoli più sacrificati nelle ultime settimane (-63% da inizio anno). Secondo indiscrezioni UnipolSai sarebbe interessata a partecipare all’aumento di capitale da un miliardo di euro che il gruppo bancario con sede a Verona si prepara a varare: le due società operano in questo ambito con Popolare Vita, joint venture controllata con il 50% del capitale, più un’azione, dal gruppo assicurativo. Ben comprata anche Banca Popolare di Milano (+5,9%), prossimo partner del Banco Popolare e Bper (+5,9%): anche per l’istituto di Modena di parla di un possibile asse con Unipol, già alleata in Arca Vita.
Segue Monte Paschi +9,7% (-57% da inizio anno), in attesa di novità che potrebbero arrivare nell’assemblea di giovedì prossimo. Bene anche Unicredit e Intesa (+1,7%), entrambi destinate al ruolo principale nei prossimi aumenti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.
Fra le assicurazioni, Generali è salita dell’1,2%. Il Cda ha varato un programma di emissione di bond per 15 miliardi in sostituzione di quello precedente (12 miliardi). Francesco Gaetano Caltagirone ha ulteriormente arrotondato la sua quota, salendo al 3% della compagnia di assicurazione. UnipolSai -0,5%, Cattolica +4,1%, Poste Italiane +0,9%.
CAIRO SPINGE RCS ALLE STELLE. MEDIA IN FERMENTO
Sotto i riflettori l’offerta di Cairo Communications (+2%) per Rcs Mediagroup. Il titolo dell’editrice del Corriere della Sera ha preso il volo arrivando a guadagnare fino al 31% per poi chiudere a +28,79% a quota 0,59 euro, sopra la valutazione avanzata dal presidente del Torino Calcio. Tra i soci attuali spicca il giudizio critico di Mediobanca che mantiene il target price di 0,96 euro e ha emesso un giudizio neutral.
Al contrario Equita, che assiste l’Ops di Cairo, ha raccomandato di acquistare le azioni rivedendo il giudizio a ‘buy’ proprio alla luce dell’operazione. ‘Giudichiamo positivamente l’ops di Cairo per la sua capacità nel gestire i turnaround – è il commento – ci attendiamo 32/35 milioni di euro di maggiori efficienze e ricavi in leggera crescita”. L’operazione è stata promossa anche da Banca Akros. L’offerta di Cairo “non è spettacolare” visto il premio del 27% circa, “ma ad ogni modo offre agli azionisti la possibilità’ agli azionisti di Rcs di beneficiare della creazione di valore che verrà”. Per questo Banca Akros raccomanda un ‘accumulate’ sulle azioni con target di prezzo a 0,85 euro.
Urbano Cairo ha dichiarato: “Si tratta di un’operazione di mercato: non voglio fare un’Opa per delistare Rcs qualora vada in porto, voglio tenere dentro i vecchi soci di Rcs perché possano beneficiare insieme a me e ai miei azionisti di eventuali incrementi e attività positive che faremo cercando di ristrutturare la Rizzoli”. E a proposito del prezzo ha aggiunto: “Abbiamo valutato Rcs 285 milioni, se ci aggiungiamo il debito di 487 milioni si arriva a una valorizzazione di 770 milioni; togliendo i 90 milioni che Rcs incasserà dalla vendita dei Libri si arriva a quasi 700 milioni di valorizzazione. Teniamo conto che un’azienda come il gruppo Espresso oggi capitalizza circa 370 milioni ed è un gruppo che ha un quotidiano importante come Repubblica oltre all’insieme dei giornali locali e non ha debiti”.
Tra gli editoriali in fibrillazione anche Mondadori (+5,64%) e Class (+9,04%). Buona risposta del mercato anche all’operazione tra Mediaset (+2,5%) e Vivendi, già abbondantemente scontata prima dell’’annuncio ufficiale di venerdì scorso. HSBC ha promosso il titolo a Buy da Hold, alzando il target price a 4,20 euro da 3,90 euro, dopo i dettagli dell’atteso accordo.
Vincent Bolloré, intanto, continua lo shopping. Ieri Vivendi ha annunciato l’acquisto del 15% della catena francese Fnac. Il gruppo presieduto da Vincent Bolloré, infatti, si è impegnato a sottoscrivere un aumento di capitale riservato per 159 milioni di euro al prezzo di 54 euro per azione.
LA BANDA LARGA FA VOLARE PRYSMIAN
Tutti in rialzo i titoli industriali: Finmeccanica +0,5%, StM+1,4%, Fiat Chrysler +2,4%. Prysmian ha chiuso in rialzo del 6% sui livelli di prezzo di inizio anno a 20,15 euro. Gli analisti di Equita hanno alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 23,40 euro dai precedenti 21,80 euro, promuovendo il giudizio a Buy da Hold. E’ il target più alto mai fissato dagli analisti milanesi da quando hanno avviato la copertura nel lontano 2008. La decisione è legata ad aspettative più positive sul business dei cavi tlc grazie all’annuncio di alcuni maxi-progetti nella fibra ottica.
Nel comparto Lusso, salgono Tod’s (+3,4%) e Yoox (+2,1%).