Piazza Affari chiude in maglia rosa, + 1,07%, 19.390 punti, grazie a una pioggia di acquisti su Moncler +5,19%, Fiat +4,1% e banche. Queste ultime festeggiano la promozione negli stress test di Eba e Bce. I risultati vengono diffusi adesso, a mercati chiusi, ma già in precedenza il Sole 24 ore aveva scritto che Intesa Sanpaolo (+1,04%), Unicredit (+3,22%), Ubi (+2,65%) e Banco Bpm (+3,64%), cioè le quattro grandi banche italiane sottoposte all’esame congiunto dei due istituti, hanno superato la prova.
Gli acquisti premiano anche la carta italiana benché il paese resti osservato speciale e i ministri finanziari del nord Europa propongano una stretta sul fondo Salva Stati. Il rendimento del Btp 10 anni scende al 3,31% e lo spread con il Bund si restringe a 287.00 punti (-3,56%). La chiusura è contrastata per gli altri I listini europei: Francoforte +0,44%, Parigi +0,32%, Madrid +0,47%; Londra -0,32%; Zurigo -0,39%.
Wall Street apre incerta, poi vira in rosso con la digestione bloccata da Apple (in questo momento in calo del 6,98%). La mela morsicata di Cupertino ha presentato un’ottima trimestrale, in un anno record, ma è meno ottimista sul periodo delle feste. Inoltre non intende divulgare più i numeri delle vendite di Iphone, Ipad e Mac, scelta che non piace al mercato. Fra le notizie di rilievo si segnala che si affievoliscono le speranze che Usa e Cina si mettano d’accordo sui dazi al prossimo G20 in Argentina. L’amministrazione Trump ha poi annunciato il ripristino, da lunedì, di tutte le sanzioni Usa sull’Iran e ha fatto sapere che i paesi dell’Unione europea non riceveranno un’esenzione dagli Stati Uniti per continuare a comprare il petrolio iraniano.
Sul fronte macro il report sul lavoro a stelle e strisce è migliore del previsto: a ottobre sono stati creati 250mila posti; il tasso di disoccupazione è rimasto al 3,7%, minimo del 1969; i salari orari sono balzati su base annuale al passo più rapido dal 2009. Questo dovrebbe convincere la Federal Reserve a tirare dritto con la normalizzazione della sua politica monetaria nonostante le critiche della Casa Bianca. In questa prospettiva risalgono i rendimenti dei T-Bond e il decennale torna a 3,189%, mentre il dollaro si rafforza e cambia segno. La moneta unica, che aveva recuperato quota 1,14, torna in area 1,138. Le materie prime risultano poco mosse. Il petrolio tipo Brent vale 72,71 dollari al barile. Oro vicino a 1232 dollari l’oncia.
Sul listino principale di Piazza Affari la possibilità di una pace commerciale tiene alto il morale di Moncler. Brilla Fiat, dopo le vendite negli Stati Uniti in crescita oltre le attese in ottobre. Nella scuderia Agnelli piange invece Ferrari,-1%. Finanziari in spolvero con Banca Generali, +4,32%; Finecobank +4,3,7%; Bper +4,06%. Bene Mps, +2,16%. In controtendenza Carige, -2,08%. Le vendite colpiscono Saipem -1,43%; Luxottica, -1,28%; Pirelli -0,96%; Campari -0,59%.