L’esposizione delle banche europee verso la Russia, per quanto diminuita, resta nel mirino degli osservatori. L’agenzia di rating Morningstar Dbrs ha monitorato in un suo rapporto le principali banche e le loro esposizioni vero Mosca, comprese Unicredit e Intesa SanPaolo. L’agenzia, diventata da canadese a statunitense nel 2019, non si dice particolarmente preoccupata sul fronte dei rischi finanziari, ma ritiene che le banche rimangano altamente vulnerabili a rischi legali, operativi, normativi e reputazionali legati all’esposizione verso un Paese sanzionato.
“Le banche europee hanno ridotto la loro esposizione verso la Russia dall’inizio della guerra “si legge nel rapporto di Morningstar Dbrs. “Ci aspettiamo ulteriori riduzioni nel breve-medio termine, anche alla luce di una rinnovata pressione da parte delle autorità di regolamentazione e di vigilanza”. “Sappiamo che le banche stanno esplorando varie opzioni per un’uscita completa, inclusa la vendita delle loro sussidiarie locali, anche se prevediamo che questo sarà un processo complesso e lungo“, ha detto Halil Senturk, assistant vice president del team Morningstar Dbrs european financial institutions. “Riteniamo che i rischi finanziari derivanti dall’esposizione alla Russia siano gestibili per le banche, ma restano vulnerabili al rischio di sanzioni e multe“, ha aggiunto. Alcune banche hanno confermato di aver ricevuto dalla Banca centrale europea l’ordine vincolante di ridurre la loro esposizione in Russia.
Il caso Raiffeisen Bank
Se complessivamente i rischi finanziari derivanti dall’esposizione alla Russia sono relativamente contenuti e gestibili, alcuni istituti, come la Raiffeisen Bank, sono esposti a rischi più elevati, dato il sostanziale contributo agli utili delle loro attività in Russia, dice l’agenzia di rating. “A nostro avviso, l’attività in un Paese pesantemente sanzionato continua a comportare significativi rischi legali, normativi e di reputazione per le banche” dice il rapporto. “Inoltre, crea sfide nella gestione della conformità e dei rischi operativi. In definitiva, le banche rimangono altamente vulnerabili al rischio di sanzioni e multe.
Dall’inizio della guerra, le banche hanno adottato misure per ridurre la loro esposizione alla Russia.
Mentre banche come Société Générale sono già uscite dal Paese, altre sono rimaste, ma hanno in gran parte smesso di erogare nuovi prestiti e hanno ridotto la loro esposizione sia a livello transfrontaliero che locale. Raiffeisen ha la maggiore esposizione alla Russia con il 15% degli Rwa (Risk-weighted assets) totali a fine 2023, seguito da UniCredit Spa e Otp Bank. Altre grandi banche hanno un’esposizione relativamente ridotta (inferiore all’1,5% delle Rwa totali a fine 2023). L’esposizione di Ing è scesa all’1,4% delle RWA totali, mentre quella di Deutsche Bank Ag e Commerzbank Ag è molto limitata, pari allo 0,3% del totale nel 2023. Intesa Sanpaolo ha annunciato la sua uscita dalla Russia nel febbraio 2024, tuttavia il completamento della vendita della filiale locale è ancora in sospeso.
Focus su Unicredit: utili 2023 della filiale russa ancora in aumento
Giusto questa settimana Unicredit ha fatto ricorso al Tribunale dell’Unione europea sulle richieste della Bce riguardo la sua esposizione in Russia, chiedendo chiarimenti su come procedere in un quadro normativo e regolamentare ancora nebuloso. Ma l’istituto ha dovuto affrontare tribunali anche a Londra e a SanPitrobunrgo, confermando così i rischi evidenziati da Morningstar Dbrs.
“Dall’inizio della guerra, l’esposizione transfrontaliera di UniCredit si è ridotta di oltre il 90% e si prevede che si azzeri nel medio termine” sottolinea l’agenzia. “Anche l’esposizione locale (prestiti a clienti russi) si è ridotta del 76% dalla fine del 2021, raggiungendo i 2,9 miliardi di euro a fine marzo 2024”.
Nonostante gli sforzi di ridimensionamento, rileva ancora l’agenzia, gli utili della filiale russa sono aumentati nel 2023 grazie ai tassi di interesse elevati e alla riduzione degli accantonamenti per le perdite sui prestiti. Nel 2023 ha registrato un utile al lordo delle imposte di 886 milioni di euro, contro una perdita al lordo delle imposte di 273 milioni di euro nel 2022. “Tuttavia, riteniamo che il contributo agli utili della filiale russa rimanga moderato, pari al 7,7% nel 2023 (7,4% nel 1° trimestre 2024)” dice l’agenzia. Lo scorso 7 maggio, nel corso della presentazione dei conti del primo trimestre, Andrea Orcel, ad dell’istituto di Piazza Gae Aulenti, ha sottolineato l’esposizione cross border di UniCredit sulla Russia è scesa del 91% in due anni e la presenza locale del 67% e che la strategia è di continuare a ridurla in modo ordinato e accelerato”, ha spiegato. In questo modo “l’esposizione cross border sarà azzerata nei prossimi 12-15 mesi e la banca locale sarà significativamente più piccola” ha detto.