La debuttante Hera (alla sua prima seduta fra le blue chip), Leonardo e le banche tengono alto il morale di Piazza Affari, che chiude in rialzo dello 0,9% a 21.234 punti. Merito anche di Moody’s, ferma, venerdì scorso, nella sua valutazione del rating sovrano (‘Baa3’ con outlook stabile), con conseguenti effetti positivi sullo spread fra decennale italiano e tedesco: 233.80 punti base, -2,87%, ai minimi dal maggio scorso, rendimento del Btp 2,42%.
Contrastati gli altri listini europei, che nel pomeriggio soffrono il passo incerto di Wall Street: Francoforte -0,25%, nonostante il rally di Deutsche Bank (+4,53%) e Commerzbank (+5,19%) nella prospettiva di una fusione. Più fredda la reazione del mercato di fronte all’ipotesi di un coinvolgimento di Allianz (-0,25%). Positive Parigi, +0,14%, pur scossa dalle rivolte dei gilet gialli; Madrid +0,72% e Londra +0,98%, quest’ultima sostenuta anche dall’indebolimento della sterlina, mentre la Camera dei Comuni dice no a un nuovo voto sulla Brexit. A New York gli indici principali sono poco mossi, in cerca di una direzione nell’attesa della riunione della Federal Reserve che comincia domani e termina mercoledì. Si spera in una banca centrale sempre più prudente e si scommette su un solo rialzo nel corso dell’anno. Sull’andamento del Dow Jones, pesa Boeing (-2,6%), ancora bersagliata dalle vendite dopo l’incidente mortale in Eritrea.
E’ ben intonato il petrolio, Brent a 67,47 dollari al barile (+0,46%); oro in zona 1303 dollari l’oncia.
Sul fronte valutario è poco mosso l’euro-dollaro, in area 1,133; la moneta unica sale nei confronti della divisa britannica, con il cross in area 0,856 (+0,54%).
In Piazza Affari la big cap migliore di oggi è la multiutility emiliano-romagnola, Hera, +4,7%, che ha preso il posto di Brembo sul listino principale.
Brillano le banche, con Banco Bpm +4,68%; Unicredit +2,77%; Ubi +2,75%. La perfomance è molto positiva anche per Leonardo +2,73%, ancora in scia ai risultati 2018 e alle previsioni 2019.
Sulla sponda negativa del listino campeggia Stm, -2,5%. Cartellino rosso per la Juventus, -2,01%, dopo la lunga corsa (+30% da inizio anno) e a seguito della messa sotto inchiesta di Cristiano Ronaldo da parte della Uefa per un gestaccio in campo la sera della vittoria contro l’Atletico Madrid.
Male il lusso con Ferragamo -2,1% e Moncler -0,65%, in parte frenato dal crollo di Prada (-10,6%) a Hong Kong per conti deludenti e dopo lo stop ai saldi.
Fuori dal listino principale fa rumore il tonfo di Gima Tt, -8,27%, per le previsioni deludenti per il 2019. In parte pesa inoltre la valutazione di Mediobanca a ‘Underperform’, anche per i dubbi sulla diffusione di iQos, sigaretta di nuova generazione della cliente Philip Morris. Giù Salini, -3,08%, dopo i conti.
Rcs +0,69%, festeggia con moderazione il ritorno al dividendo dopo dieci anni.