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Banche italiane: più raccolta, meno prestiti

I soldi in entrata aumentano, ma quelli in uscita continuano a diminuire. E le sofferenze si mantengono su livelli preoccupanti. E’ questo il quadro che emerge dagli ultimi dati di Bankitalia sull’attività degli istituti di credito. 

Iniziamo dai finanziamenti a famiglie e imprese. Lo scorso novembre, i prestiti alle società non finanziarie si sono ridotti del 3,4% su base annua (-2,9% di ottobre), mentre quelli alle famiglie sono diminuiti dello 0,3% (-0,1% a ottobre). In generale, i prestiti al settore privato hanno registrato una contrazione dell’1,5% su base annua (-1% nel mese precedente).

I tassi d’interesse sui finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono rimasti stabili al 4,05% (dal 4,06% di ottobre), mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono diminuiti al 9,49% (9,65 a ottobre).

I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie d’importo inferiore al milione di euro, invece, sono stati pari al 4,49% (4,51% nel mese precedente), mentre i tassi sui prestiti d’importo superiore sono stati pari al 3,06% (3,02% a ottobre).

Quanto alla raccolta, secondo i dati della Banca d’Italia il tasso di crescita dei depositi del settore privato ha accelerato, sempre a novembre, al 6,6% (4,7% a ottobre), mentre quello della raccolta obbligazionaria è stato pari al 10,6% (11,9% nel mese precedente). Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze, infine, è rimasto pressoché invariato al 16,7% (16,6% in ottobre).

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