Finalmente una boccata d’ossigeno: le Borse europee recuperano dopo tre sedute consecutive in calo. A Milano l’indice FtseMib, pur frenando nel finale, segna in chiusura un progresso dello 0,5% a quota 16.222. Bene anche Parigi +0,7%, Francoforte +0,7% e Londra +0,5%.
A favorire il rimbalzo è stata la reazione di Deutsche Bank, che ha guadagnato il 2%, rimbalzando dal minimo storico segnato ieri. Il Ceo John Cryan ha escluso un possibile aumento di capitale e ha smentito la notizia secondo cui la banca tedesca avrebbe chiesto aiuti di Stato. Anche il ministero delle Finanze tedesco ha escluso che il governo stia preparando un piano di salvataggio.
Mario Draghi, nel suo intervento al Bundestag, ha evitao qualsiasi accenno alla crisi del colosso tedesco: il presidente della BCE ha difeso l’attuale politica monetaria incentrata sui tassi a zero, senza la quale si sarebbe rischiato una nuova Grande Depressione. Al contrario, la politica dei tassi di interesse ultra bassi non può essere ritenuta responsabile dei guai di alcune banche tedesche.
A Milano banche prevalentemente positive: Unicredit +1,5%, Intesa -0,2%, Monte Paschi -0,4%. Banca Pop. Emilia +2,2%. Recuperano anche le assicurazioni: Generali +0,1%, Unipol +3,1%.
Procede senza squilli la conferenza Opec di Algeri: il Brent intanto sale dell’1,4% a 46,5 dollari, per il calo delle scorte strategiche Usa di idrocarburi, scese sotto le previsioni. A Piazza Affari Eni è salita dello 0,3%, Saipem -0,3%, Tenaris +1,3%.
Guadagni consistenti per gli industriali: StM +1,2%, Fiat Chrysler +0,9%. Ancor meglio le costruzioni, dopo che il premier Renzi ha rilanciato l’idea del Ponte sullo Stretto di Messina: Buzzi +3,2%, Salini Impregilo +6,7%, Trevi +4,4%, Cementir +2,8%.