L’americana Charles Schwab Bank, decima banca Usa che fa parte dell’omonimo gruppo finanziario leader nel brokeraggio azionario, non è nelle condizioni della Silicon Valley Bank ma tiene i mercati col fiato sospeso. La ragione della tensione che si sta addensando sulla Charles Schwab Bank è semplice ed è dovuta – come ha scritto ieri Il Sole 24 Ore – sia alla fuga dai depositi che a perdite potenziali sui bond.
Dall’inizio di quest’anno la Charles Schwab Bank perde 20 miliardi di dollari al mese di depositi e accusa minusvalenze latenti sul portafoglio titoli che a fine 2022 ammontavano a 15 miliardi di dollari e che ora sarebbero salite a 20 miliardi, ossia a più del doppio del patrimonio che è di 7,9 miliardi. Non sorprende perciò che, di fronte a una situazione così critica, Charles Schwab Bank abbia perso in Borsa dall’inizio del mese di marzo più del 30%
Charles Schwab è in difficoltà ma non è coma la Silicon Valley Bank
I mercati temono che la decima banca americana possa replicare il triste caso della SVB per l’analoga composizione dell’attivo patrimoniale e per le perdite potenziali dei 150 miliardi bond governativi americani che, se venduti per fronteggiare i deflussi di depositi, genererebbero perdite molto superiori al capitale. A differenza della Svb, la Charles Schwab Bank ha un eccesso di liquidità e l’80% dei depositi garantiti. Ma il virus della sfiducia del mercato può fare danni incalcolabili a una velocità fulminea.
Mercati all’erta e rischi di tagli dell’utile per fronteggiare i deflussi dai depositi
Per tutte le ragioni esposte sopra e nonostante le rassicurazioni fornite della banca, i mercati sono all’erta e tengono d’occhio le tensioni sulle liquidità anche se il Liquidity coverage ratio era, a settembre 2022, a un livello pari al 118% “superiore – scrive Il Sole 24 Ore – alla soglia richiesta del 100% ma ben più basso del 150% delle banche europee”.