Di fronte al populismo senza vergogna e alla demogogia che monta sul cosiddetto risparmio tradito delle quattro banche sull’orlo del fallimento salvate dal decreto del governo Renzi ci voleva un giornalista di razza come Federico Fubini per ristabilire la verità e ricordare agli immemori le loro colpevoli amnesie.
Sul “Corriere della Sera” di oggi Fubini sostiene che non sarà facile per l’Italia ottenere da Bruxelles il via libera all’istituzione di un fondo per rimborsare almeno in parte gli obbligazionisti delle quattro banche in crisi (la Banca delle Marche, la Banca popolare dell’Etruria e del Lazio e le Casse di risparmio di Ferrara e di Chieti).
Poi opportunamente Fubini incomincia a sfogliare l’albo dei ricordi. “Matteo Salvini, il leader della Lega, – scirve il giornalista del Corriere – accusa il Governo di ‘aver derubato 150 mila risparmiatori’, ma i verbali dell’Europarlamento mostrano che lui stesso il 15 aprile 2014 non si oppose alla direttiva (Ndr. quella del bail-in) che oggi ha causato l’azzeramento di quei titoli (Salvini si astenne nel voto finale)”.
Ma andiamo avanti: ” Silvio Berlusconi – aggiunge Fubini – chiede al Governo di intervenire ‘al più presto’, eppure tutti i suoi eurodeputati a Strasburgo votarono a favore della direttiva”. A sua volta, “la sinistra del Pd reclama il fondo per gli indennizzi, dopo aver votato anch’essa in blocco a favore delle norme europee che colpiscono i creditori”.
Infine “gli stessi Cinque Stelle (di Beppe Grillo) hanno spesso criticato l’uso del denaro pubblico per ‘salvare le banche’, senza spiegare che le perdite dei creditori privati a quel punto sarebbero diventate automatiche”.
Che dire? Come le bugie, anche le amnesie hanno le gambe corte e sarà bene ricordarlo ogni giorno ai cittadini e agli elettori.