Saranno pure dovuti alle commissioni per la consulenza finanziaria e per la gestione del risparmio più che alla tradizionale attività creditizia di prestiti e mutui, ma resta il fatto che nel primo semestre del 2021 gli utili dei maggiori gruppi bancari italiani sono risultati in netta crescita, un altro segnale che l’economia italiana ha risposto meglio delle attese alla sfida della pandemia e si appresta quest’anno a registrare un aumento del Pil che sfiorerà il 6% come non capitava dai tempi del miracolo economico a cavallo tra gli anni ’50 e ’60.
Nei primi sei mesi del 2020, come ricorda stamattina l’inserto “l’Economia” del Corriere della sera, le prime sei banche italiane – e cioè Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Monte dei Paschi, Bper e Credem – avevano accumulato perdite aggregate per oltre un miliardo di euro e, per la precisione, di 1.095 milioni, a causa soprattutto della crisi dell’Unicredit di Mustier e del Monte. Quest’anno la situazione si è capovolta e le sei maggiori banche italiane hanno messo a segno nel primo semestre la bellezza di 6.145 milioni di utili, cioè 7,2 miliardi in più rispetto al corrispondente periodo del 2020. Un bel salto, basato certamente sulla ripresa economica ma anche sulla ristrutturazione in certi casi (Unicredit e Mps) e sulle aggregazioni (Ubi in Intesa e Credito Valtellinese in Credit Agricole Italia) in altri casi che hanno investito in piani alti del sistema bancario italiano.
Del balzo in avanti della redditività delle principali banche italiane, che negli anni scorsi era stato un fattore di debolezza anche per effetto dei bassi tassi d’interesse praticati dalla Bce, se n’è prontamente accorta la Borsa che ha premiato i titoli bancari oltre la media del Ftse Mib. Non a caso Banco Bpm, che oltre ai buoni risultati del primo semestre incassa l’effetto speculativo legato a possibili operazioni di M&A, ha guadagnato quest’anno in Borsa il 50% risultando la miglior banca di Piazza Affari nel primo semestre del 2021. Ma anche le altre maggiori banche hanno di che festeggiare: nei primi sei mesi Unicredit ha guadagnato il 36%, Intesa Sanpaolo – che è la banca attualmente più efficiente – e il Credito Emiliano il 26%, il Monte dei Paschi il 19% e Bper il 18%. E l’aria che tira sulle prossime tappe del consolidamento bancario promette altre soddisfazioni a investitori e risparmiatori.