Troppe sofferenze continuano a pesare sulle banche dell’Eurozona: il loro ammontare complessivo supera oggi quota 800 milioni di euro, ovvero il doppio rispetto all’inizio del 2009. E’ quanto si legge nel Global Financial Stability Report (Gfsr) redatto dal Fondo monetario internazionale. Nel rapporto si precisa che il problema è attribuibile in larga parte ai prestiti concessi alle aziende, soprattutto domestiche.
Quanto al nostro Paese, il Fondo sostiene che l’ampio stock di sofferenze in pancia alle banche italiane, in larga parte sui prestiti alle imprese, continui a limitare la profittabilità e la capacità del credito. Per far ripartire i finanziamenti delle banche all’economia, gli istituti di credito devono quindi affrontare rapidamente la questione, procedendo a un rafforzamento dei bilanci.
“Le banche nei paesi europei più sottoposti a stress continuano a essere appesantite dall’ampio stock di sofferenze, in larga parte risultato dall’eccesso di debito corporate e dal rallentamento dell’economia”, scrive il Fmi.
Secondo il rapporto, nel 2012 l’esposizione delle banche italiane alle imprese i cui utili prima delle tasse sono inferiori alla spesa per interessi costituisce tra il 20 e il 30% del totale del debito corporate. Tale esposizione è definita “significativa” e “persistente”.
Secondo i dati diffusi oggi da Bankitalia, a febbraio il complesso delle sofferenze bancarie è cresciuto del 24,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.