Cala la fiducia di consumatori e imprese e la paura che dal rallentamento si passi alla recessione fa 90. Piazza Affari vola sempre più basso e anche oggi è la peggiore in Europa: -0,97%,18.397 punti, con le banche in abito rosso. Unicredit cede il 3,8% e scende sotto i 10 euro (9,822 per azione). Si apprezza invece Banca Mediolanum, +5,24% nella sua ultima seduta sul listino principale.
Bene anche Mediaset, +1,93%, che dopo vent’anni lascerà il posto sul Ftse Mib alla Juventus (-4,63%) e ad Amplifon (-7,64%), giovedì prossimo, alla riapertura della borsa di Milano, post feste natalizie. Torna negativo anche l’obbligazionario, dopo qualche giorno di sollievo per la scampata procedura d’infrazione sulla manovra. Forse basta poco, visti gli scambi scarsi, tipicamente prefestivi, ma il linguaggio dei numeri dice che il rendimento del decennale italiano sale al 2,83% e lo spread con il Bund rivede quota 257.20 punti (+2,31%).
Babbo Natale non porta doni nemmeno a Madrid -0,38%. Dopo vari alti e bassi chiudono positive invece Francoforte +0,16%; Parigi +0,04%; Londra +0,17%.
Wall Street, che sembrava decisa a rimbalzare, dopo qualche ora dall’avvio degli scambi viaggia contrastata. Una serie di dati macro in chiaroscuro, il rischio di un lungo shutodown, la debolezza del petrolio contribuiscono a questo clima poco rassicurante. Si aggiunga poi che oggi è il giorno delle tre streghe in cui i futures sugli indici, le opzioni sugli indici e le opzioni sulle azioni, vanno tutti in scadenza. Una miscela che fa esplodere la volatilità.
I timori di rallentamento globale inoltre serpeggiano. In Europa la fiducia è un bene in calo: in Italia quella di consumatori e imprese manifatturiere scende in dicembre ai minimi dal 2016; nella zona euro la fiducia dei consumatori si porta ai minimi da due anni.
Intanto la moneta unica si deprezza nei confronti del dollaro e scende a 1,141, mentre l’oro stabilizza la sua corsa nei pressi di 1258 dollari l’oncia.
Il petrolio non sa che strada prendere: il Brent scende dello 0,46% a 54,1 dollari al barile; il Wti sale dello 0,52% a 46,12 dollari al barile.
In Piazza Affari, nell’ultima seduta prima delle feste, fra le big cap migliori c’è Stm, +2,57%, che rialza la testa dopo aver toccato i minimi da 18 mesi. Recordati si apprezza del 2.19%%, mentre il cda, a maggioranza, giudica non congruo da un punto di vista finanziario il corrispettivo di 27,55 euro ad azione offerto per l’opa promossa da Rossini Investimenti.
Bene Diasorin, +2.11%%. Le vendite sono massicce sulle banche (Banco Bpm -2,75%), ma anche sui titoli della scuderia Agnelli, in particolare Fiat -3,19%. Telecom, -3,81%, continua a rimpicciolirsi, nel giorno della riunione del cda per l’avvio dell’istruttoria sulla richiesta di convocazione dell’assemblea del primo azionista Vivendi che vorrebbe un nuovo consiglio. Giù Leonardo -3,25%-
Fuori dal listino principale Carige, +6,67%, chiude in bellezza una settimana sulle montagne russe. Domani si tiene l’assemblea degli azionisti sull’aumento da 400 milioni.