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Banche ed energia colpiscono Piazza Affari (-0,4%)

Vendite su Saipem ed Enel, su Mps e Banco Popolare ma soprattutto su Prysmian dopo la trimestrale e Piazza Affari va in rosso (-0,4%) malgrado il miglioramento della congiuntura economica e dell’industria – In controtendenza corrono Azimut, Campari, Mediolanum, Moncler e Stm – Intesa Sanpaolo in recupero – Attesa per i conti di Telecom Italia

Banche ed energia colpiscono Piazza Affari (-0,4%)

Chiusura contrastata per le Borse europee con il Ftse Mib che scivola in rosso verso il finale di seduta. L’indice milanese cede lo 0,4%, Londra -0,75% mentre Francofoprte e Parigi chiudono in territorio positivo rispettivamente a +0,39% e +0,64%. 

La giornata è stata negativa per i titoli dell’energia e delle materie prime ed è stata condizionata dall’andamento prudente di Wall Street in attesa dei dati di domani sul mercato del lavoro sotto i riflettori in relazione alle mosse di politica monetaria della Fed, che non è escluso aumenti i tassi a dicembre. Il Dow Jones cede lo 0,28% e l’S&P500 lo 

Nel frattempo oggi negli Usa è stato pubblicato il dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, aumentate di 16mila unità a quota 276mila nella settimana al 31 ottobre, peggio delle attese degli analisti che avevano scommesso su 260mila richieste. La produttività nel terzo trimestre è salita dell’1,6%, un passo più lento rispetto al +3,5% segnato nel trimestre precedente. Sul fronte societario si mette in evidenza Facebook dopo i conti che vola sopra il record di 110 dollari. 

Negli Usa la stagione delle trimestrali è ormai a buon punto, con il 71% delle società quotate che ha già reso pubblici i propri dati di bilancio. Nell’Eurozona la percentuale è pari al 55% mentre in Giappone ha riportato il 45% delle società. 

Gli esperti di MoneyFarm, rilevano che i profitti riportati dalle aziende statunitensi sono diminuiti del 3,1% (anno su anno rispetto ai primi nove mesi del 2014), al momento il peggior calo dal settembre 2009 e il secondo trimestre consecutivo di utili in calo; il secondo e il terzo trimestre 2015 sono stati i primi trimestri negativi da 6 anni. 

Le aziende più in difficoltà sono quelle del settore energy, per il quale gli ultimi numeri mostrano un crollo degli utili pari al 54%. Escludendo il settore, chiaramente impattato dall’andamento sfavorevole dei prezzi delle materie prime, gli utili sono invece saliti del 4%. Nel complesso, fanno notare gli esperti, il 75% delle società che hanno già pubblicato ha battuto le stime degli analisti a livello di utili, in linea con la mediana storica, in media superando i dati attesi del 5%. Ma questo dato positivo è maggiormente dovuto al fatto che negli scorsi mesi le stime sono state riviste continuamente al ribasso. Inoltre, il 45% di società che in termini di fatturato hanno sorpreso il mercato è ben al di sotto della mediana storica (57%), e fa intuire, per gli esperti di MoneyFarm,come i maggiori termini di profitto siano stati raggiunti più grazie a una riduzione dei costi che per un aumento dell’attività economica.

Il petrolio Wti cede l’1,06% a 45,83 dollari al barile, il cambio euro dollaro si attesta praticamente invariato a 1,0868.

Anche a Piazza Affari tengono banco le trimestrali.

Sul Ftse Mib scattano Mediolanum +3,66% e Azimut +2,67% grazie alle promesse, rispettivamente, di un aumento del dividendo e di un incremento della raccolta 2015 ad almeno 6 miliardi. In evidenza anche Campari +1,74%, Moncler +1,5% e Yoox +1,44%.

In fondo al Ftse Mib, Saipem -3,21% che paga il calo del greggio, Prysmian -3,18% nonostante la conferma della guidance, Banco Popolare -2,46%, Bmps -2,22% e Telecom Italia -1,81%

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