L’Autorità bancaria europea (Eba) ha esteso le moratorie sui crediti bancari fino al 31 marzo 2021. E’ una boccata d’ossigeno per le banche che arriva proprio mentre la commissaria Ue ai servizi finanziari, Mairead McGuinness, rispondendo a un interrogazione dell’ex presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani (Ppe), fa capire che il calendar provisioning, la tagliola più temuta dagli istituti di credito sui crediti incagliati, slitterà di almeno sei mesi. «A dicembre – scrive McGuinness – la Commissione pubblicherà una comunicazione su misure ulteriori per affrontare la questione dei crediti deteriorati». La Commissione, ha aggiunto, «sta monitorando l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulle banche e sui loro clienti, e conferma il proprio impegno a reagire in modo rapido e deciso se e quando necessario». Il rinvio del calendar provisioning era stato ripetutamente sollecitato dalle banche sottoposte a una forte pressione su Npl e Utp in periodo di crisi da Covid-19.
Tornando alle moratorie, giovedì Il Sole 24 Ore precisa che si tratta di una misura che sospende temporaneamente i requisiti prudenziali che fanno scattare in automatico la classificazione delle esposizioni ristrutturate in crediti deteriorati. In questo modo, l’Autorità favorisce il credito all’economia, facilitando l’intervento delle banche in favore delle famiglie e delle aziende prostrate dalla pandemia.
L’Eba, tuttavia, non manca di prendere precauzioni. Per evitare che i crediti deteriorati finiscano nell’oblio durante questo periodo di moratorie senza automatismi, l’Autorità introduce due limiti: un tetto di nove mesi alle moratorie e una nuova documentazione che le banche dovranno fornire alla Bce presentando un piano per la valutazione di probabili inadempienze da parte dei creditori.
Le nuove disposizioni dell’Eba si applicano sui prestiti per i quali è stato concordato dal 30 settembre un periodo massimo di nove mesi di moratoria. I nove mesi vanno rispettati per le moratorie concesse fra il 30 settembre e il 31 marzo e non si applicano sui prestiti con moratorie accordate prima del 30 settembre, a meno che la sospensione non sia stata inferiore ai nove mesi (se ad esempio la prima sospensione è durata 6 mesi, la seconda che beneficia delle nuove linee guida non potrà superare i tre mesi).