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Banche e petroliferi fanno volare Piazza Affari (+2,57%), miglior Borsa d’Europa

Grandi balzi di Unicredit, Intesa, Mps e delle banche popolari ed exploit di Eni, Enel e Tenaris sulla scia del rimbalzo del greggio – Piazza Affari (+2,57%) è la maglia rosa delle Borse d’Europa – La Grecia fa meno paura dopo l’annuncio di un accordo breve con l’Europa: il debito non sarà cancellato ma rimodulato in base al Pil – Wall Street corre.

Banche e petroliferi fanno volare Piazza Affari (+2,57%), miglior Borsa d’Europa

Euforia ad Atene. La Borsa ellenica chiude in rialzo dell’11,27%. Merito dell’ottimismo dei mercati su un possibile accordo sul debito greco. Domani infatti il ministro delle finanza del governo Syriza, Yanis Varoufakis, si recherà alla Bce proprio nel giorno in cui il consiglio deve decidere sul rinnovo della linea di finanziamento d’urgenza (Ela) alle banche greche. Il piano presentato da Varoufakis è già stato ben accolto dalla City perché in grado di non strozzare Atene senza prevedere penalizzazioni troppo pesanti per i creditori.Nell’ambito del tour del governo greco nell’Unione europea per cercare sostegno sul piano del debito, oggi il primo ministro Alexis Tsipras e il ministro delle Finanze Varoufakis hanno incontrato il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia, Per Carlo Padoan.

Ottimismo condiviso anche dalle altre principali piazze europee con Milano che chiude in rialzo del 2,57%, Madrid +2,62%, Parigi +1,09%, Londra +1,32% e Francoforte +0,58%. Lo spread Btp-bund chiude in calo a 124 punti base. Anche l’euro riprende forza scambiando a 1,1490 in rialzo dell’1,31%. Sul fronte macroeconomico l’Istat ha segnalato che a gennaio, secondo le stime preliminari, l’inflazione è scesa dello 0,4% congiunturale e dello 0,6% tendenziale, tornando in territorio negativo e segnando il minimo da settembre 1959. La flessione annua è dovuta in larga misura all’accentuarsi della caduta dei prezzi dei beni energetici.

Nell’Eurozona scendono i prezzi alla produzione industriale che diminuiscono dell’1% dopo un -0,3% a novembre. Rispetto a un anno prima I prezzi sono calati dell’1,5%in entrambe le zone. Lo rileva Eurostat. In Italia sono calati dello 0,8% rispetto a novembre e del 2,1% rispetto a dicembre 2013. Per il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, il processo decisionale della Banca centrale europea è “lento” e “molto burocratico” e il lancio del piano di allentamento monetario “è già scontato dal mercato”. Bullard ritiene comunque che nel 2015 l’economia europea crescerà più velocemente. Allo stesso tempo ritiene che sia tempo per la Fed di abbandonare la parola “paziente”.

Wall Street ha aperto in rialzo e alla chiusura dell’Europa il Dow Jones sale dello 0,89%, l’S&P500 dello 0,45%. In luce i gruppi automobilistici in scia alla solida performance del comparto automobilistico americano nelle vendite di auto a gennaio. Bene anche i titoli legati al petrolio mentre il Wti rimbalza del 2,38% e il mercato si chiede se la ripresa sia un’inversione di tendenza o semplicemente un movimento tecnico. Sul fronte macroeconomico tuttavia sono arrivati alcuni dati che hanno deluso le attese. In particolare, gli ordini alle fabbriche che sono diminuiti del 3,4% contro un’attesa di -2,5%. E l’indice Ism dello Stato di New York che è sceso a gennaio a 44,5 punti dai 70,8 registrati a dicembre.

A Piazza Affari in luce il comparto bancario, trascinato dalle performance del settore greco. pM continua a registrare buoni rialzo e chiude con un progresso del 6,86%, Ubi +6,13%, Banco popolare +5,52%, Unicredit +5,09%. In evidenza anche Tenaris +5,46%, Saipem +3,49% ed Eni +3,71%. In fondo al Ftse Mib sono in rosso solo quattro titoli: Luxottica -1,15%, Moncler -0,83% e Snam -0,09% e Wdf -0,05%.

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