A fine mattina il panorama delle Borse europee mostra forti e diffusi rialzi. A Milano l’indice FtseMib sale dell’1,8% trainato dallo slancio delle banche. La Borsa di Londra sale dell’1%, Parigi +1,6%, Francoforte +2,2%, Madrid +1,8%.
Le ragioni di questo improvviso risveglio del Toro risiedono, al solito, nell’evoluzione della crisi greca. Stavolta il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, le cui dichiarazioni hanno fatto precipitare i listini la scorsa settimana, si dichiara “piuttosto ottimista” su un accordo per prestare nuovi fondoi alla Grecia. In particolare, si legge su The Wall Street Journal, la Germania ha rinunciato alla condizione di far pagare agli obbligazionisti una parte dello sforzo finanziario sotto forma di ristrutturazione dei debiti. Berlino, al contrario, sarebbe favorevole a rinviare le scadenze del debito greco a breve termine. Ora si tratta di definire, in vista dela riunione del 20 giugno prossimo, un pacchetto di aiuti supplementari in una sorta di corsa contro il tempo per evitare che il Paese sia costretto a dichiarare fallimento già il mese prossimo, quando è in forse il pagamento della prossima tranche degli aiuti del Fmi.
Il clima più sereno attorno all’euro favorisce il recupero delle banche, con l’indice Stoxx europeo del settore in rialzo dell’1,2%. Intesa San Paolo sale Milano del 2,7%, assieme a Unicredit (+2,6%), Monte Paschi (+2,8%,), Banco Popolare (+2,4%), Ubi (+ 2,9%). Mediobanca guida la corsa con un guadagno guadagna ide 3%.
L’euro beneficia di queste novità ed è in rialzo contro il dollaro a 1,4419, da 1,428 della chiusura di ieri sera. In recupero anche nei confronti del franco svizzero, che scende a 1,227 da 1,217 di ieri sera. Sul mercato dei titoli di Stato lo spread fra i rendimenti del Btp decennale e il Bund tedesco si riduce a 172 punti base, con il Btp al 4,76% (-3 punti base) e il Bund al 3,04% (+7 punti base).
Ne beneficiano le assicurazioni; Generali sale del 2,3%,Fondiaria Sai fa +1%, preceduta da Unipol +1,6%. In controtendenza rispetto al mercato Mediaset (-0,2%) che risente della sconfitta elettorale di Silvio Berlusconi. Questa mattina Bernstein ha tagliato il target price a 3,5 euro da 4,5 euro con giudizio “market perform”. (u. b.)