LE BANCHE (E I BTP) TRAINANO MILANO. MPS +3%. DEBUTTO TORO PER UNIPOLSAI. FRENA TELECOM
La Borsa di Milano è l’unica in terreno positivo nel giorno dell’Epifania. L’indice Ftse Mib sale dello 0,61% a quota 19228 nonostante i dati deludenti dall’economia: l’indice PMI delle aziende dei servizi sale in dicembre a 47,9 da 47,2 di novembre, ma resta ancora molto lontano da quota 50 punti che separa la contrazione dall’espansione.
Lo spread è poco mosso dopo essere sceso venerdì sotto i 200 punti base ed oscilla ora a cavallo di questa soglia. Il differenziale tra Btp e Bund decennali è a 202 punti base con un tasso di rendimento al 3,93%. Le altre borse europee viaggiano attorno alla parità: Londra -0,1, Francoforte +0,12%, Parigi +0,02%. Fa eccezione Madrid +0,54%. Gli investitori guardano ai dati appena usciti del settore dei servizi nei vari Paesi dopo i dati analoghi della Cina che hanno evidenziato un brusco rallentamento della crescita.
Perde terreno Telecom Italia -1,06%. Stamattina Telefonica ha ribadito attraverso una nota di non far parte di un veicolo per il potenziale lancio di un’offerta congiunta su Tim Brasil e di non avere informazioni su un’operazione di questo tipo.
Al contrario, la migliore blue chip è UnipolSai: il titolo debutta oggi sul listino con un rialzo del 3,2% a quota 2,5220. UnipolSai è il gruppo nato dalla fusione per incorporazione di Unipol Assicurazioni, Milano Assicurazioni e Premafin in Fondiaria-Sai.
In grande evidenza anche Monte Paschi +3% in vista di possibili sviluppi sulla quota in mano alla Fondazione. Continua l’effetto positivo dei Btp sui titoli bancari: Unicredit è in rialzo del 2,58%, Intesa dello 0,94%. Mediobanca sale del 2,98%.
Banca Popolare Milano +1,02%. Si rafforza l’ipotesi Giuseppe Castagna per la carica di ad, anche se per la nomina ufficiale bisognerà aspettare fino al 14 gennaio, quando si dovrebbe tenere il cds che sceglierà tra le proposte del comitato nomine. Eni +0,69% nel giorno in cui ha preso il via il programma di buy-back fino al 10% collegato alla cessione del 4,3% in mano al Tesoro.
Fiat +0,15%, in parte frenata dall’ipotesi di un’emissione di un bond convertibile da 1-2 miliardi di euro per finanziare l’operazione Chrysler.