Fine di settimana all’insegna delle prese di beneficio in scia ai dati macro cinesi sul Pil, accompagnati dalla chiusura negativa dei listini asiatici e al calo del greggio in attesa della riunione di Doha del 17 aprile. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,39%, Parigi -0,36%, Francoforte -0,42% e Londra -0,34%.
In Europa colpiti i titoli dell’energia ma anche il comparto auto dopo la pubblicazione dei dati di vendita europei di marzo.
Pechino ha reso noto un Pil in rallentamento al 6,7% su anno, come da attese, per il primo trimestre 2016. Si tratta del ritmo meno sostenuto dal 2009 per quanto riguarda i dati del primo trimestre. Sul fronte macroeconomico gli Usa hanno registrato una produzione industriale in calo a marzo dello 0,6% e per la sesta volta in sette mesi. In calo anche la fiducia dei consumatori del’Università del Michigan, che ad aprile si è attestata a 89,7 punti, da 91 di fine marzo e sotto le attese degli investitori. A Wall Street gli indici si muovono deboli alla chiusura dell’Europa. Acquisti su Citigroup dopo risultati migliori delle attese. Il petrolio Wti ha sperimentato una nuova forte correzione in calo del 3,1% a 40,19 dollari al barile. Il mercato è in attesa del vertice di Doha tra i Paesi produttori. Sul fronte internazionale, occhi anche al voto della Camera brasiliana sull’impeachment del presidente Dilma Roussef per lo scandalo Petrobras.
A Piazza Affari le vendite colpiscono Saipem -2,89%, ma anche Anima -2,4%, Exor -2,26%, Bper -2,22% e A2A -1,82%.
Controcorrente invece Stm +4,69%. Secondo indiscrezioni, il board dell’azienda italo-francese sta cercando un manager che sostituisca Carlo Bozotti, ad della società, già prima della sua scadenza naturale, in calendario nel maggio del 2017. In lizza potrebbe esserci anche Marco Patuano, ex numero uno di Telecom Italia.
Bene anche le banche: Banco Popolare +4,61%, Mps +1,95% e Ubi Banca +1,67%. Le azioni del Banco continuano a essere spinte dalla notizia che Moody’s ha messo sotto osservazione la banca, insieme a Bpm, per una eventuale revisione al rialzo del giudizio, a seguito dell’annuncio del progetto di fusione. In più, ieri Giuseppe Castagna, numero uno di Bpm, ha preannunciato che il piano industriale di Bpm-Banco Popolare “sarà pronto tra la prima e la seconda settimana di maggio”, cioè “appena completata la due diligence”