Il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo, come da previsioni, sospende la proposta di distribuzione del dividendo, allineandosi alle raccomandazioni della Bce. L’utile dell’esercizio 2019 sarà assegnato a riserve. Intesa fa sapere inoltre che, compatibilmente con le indicazioni Bce e con il “presidio della soliditàpatrimoniale del gruppo in relazione all’evoluzione del contesto conseguente all’epidemia da Covid-19”, intende “convocare un’assemblea ordinaria successivamente al primo ottobre per dare esecuzione alla distribuzione di parte delle riserve agli azionisti entro l’esercizio 2020, anche in considerazione del supporto alla situazione finanziaria delle famiglie e alle erogazioni da parte delle fondazioni particolarmente necessario nel contesto conseguente all’epidemia da Covid-19″.
Nelle prossime ore toccherà ai consigli d’amministrazione Banco Bpm e Ubi decidere se e come raccogliere la raccomandazione di venerdì scorso della Vigilanza della Bce (e della Banca d’Italia per le banche più piccole) di sospendere e rinviare la distribuzione dei dividendi e delle operazioni di buyback almeno fino a ottobre.
Ma ieri sono arrivati i primi sì alla Bce con le decisioni di Unicredit, Banca Generali e Banca Mediolanum di far slittare le cedole.
Le banche si trovano tra due fuochi: da un lato la sollecitazione non solo della Bce e della Banca d’Italia ma della stessa emergenza sanitaria ed economica di destinare tutto il credito possibile alle imprese, alle famiglie e all’economia reale, minacciata da una profonda recessione, e dall’altro gli impegni a suo tempo annunciati agli azionisti della consueta distribuzione delle cedole. Il rinvio dei dividendi non è indolore e lo si è visto ieri in Borsa, quando i titoli bancari – e in particolare quelli di Unicredit (- 7,4%) e Intesa Sanpaolo (-6,12%) – hanno accusato pesanti perdite.
Naturalmente il rinvio delle cedole all’autunno anziché la loro cancellazione è per ora un atto di speranza: perché la distribuzione dei dividendi torni realmente alla normalità occorrerà vedere chiaro sulle prospettive dell’economia, che per ora si annunciano nerissime. Ma se è sicuro che nella prima parte dell’anno sarà recessione, bisognerà capire se dopo l’estate arriverà un rimbalzo o, per lo meno, i primi segni di una lenta ripresa.
Intanto, oltre alle banche, anche le assicurazioni devono affrontare lo stesso problema dopo la richiesta di ieri dell’Ivass alle compagnie di far slittare la distribuzione dei dividendi. Nei prossimi giorni le principali società assicuratrici, a partire da Generali, si pronunceranno in proposito.
(Ultimo aggiornamento: ore 13.15 del 31 marzo).