Borse da record in avvio di settimana, da Est a Ovest, con i listini europei che si confermano positivi, trascinati da Piazza Affari. Il principale indice milanese chiude in rialzo dell‘1,48% e si avvicina a 23.500 punti base (23.425), mentre lo spread chiude a 95 punti (-2,39%), con il tasso del decennale italiano ulteriormente in calo a +0,51. Non si ferma dunque l’euforia finanziaria che sta accompagnando l’esplorazione di Mario Draghi, in cerca di un largo consenso per la formazione del suo governo secondo le indicazioni del presidente Sergio Mattarella. “Un’occasione d’oro” per l’Italia, come ha sottolineato in un’intervista la presidente della Bce Christine Lagarde.
A beneficiare dell’effetto Draghi sono soprattutto le banche, che si avvantaggiando del calo dello spread e di un rinnovata fiducia nel sistema creditizio tricolore, che si avvia verso una nuova fase di consolidamento. Per Carlo Messina, ad di Intesa (+1,41%), “un Governo Draghi può accelerare la crescita del nostro Paese e portare lo spread a 50-60 punti”.
La propensione al rischio lambisce però quasi tutte le latitudini, in previsione della spinta che verrà soprattutto dagli Stati Uniti con il nuovo piano Biden da 1900 miliardi di dollari, nella speranza di una rapida approvazione. In questa prospettiva Wall Street è partita in rialzo e dopo i record di Nasdaq e S&P500 di venerdì scorso, anche il Dow Jones tocca nuovi massimi. Sono in evidenza i titoli energetici e delle compagnie aeree: i migliori sullo S&P 500 sono Occidental Petroleum, Apache Corp , Marathon Oil Corp , Delta Air Lines, Diamondback Energy e United Airlines.
Intanto i tassi d’interesse dei titoli di Stato americani a lungo termine toccano il top da un anno nella previsione dell’impatto del nuovo stimolo. Il rendimento del trentennale sale al 2%, nell’aspettativa che il sostegno governativo alimenterà l’aumento dei prezzi. Il segretario al Tesoro Janet Yellen prevede la piena occupazione il prossimo anno, se il pacchetto verrò approvato.
In Europa tocca un nuovo record in giornata Francoforte, che in prossimità della chiusura però si appiattisce (+0,02%). Dialog Semiconductor strappa il 16,7% dopo che il produttore giapponese di chip Renesas Electronics ha concordato l’acquisizione dell’azienda tedesca, in un deal da 4,9 miliardi di euro in contanti. Passando dalla Germania alla Francia, l’attenzione è stata catalizzata anche da Veolia Environnement, che ha annunciato un’offerta d’acquisto totale su Suez Sa, valutando l’azienda 11,3 miliardi di euro, dopo aver rinunciato agli sforzi per ottenere l’appoggio del Cda di Suez.
La seduta è in progresso per Parigi +0,47% e Londra +0,49%, incolore Madrid.
Mosca sale dell‘1,6%, mentre Reuters, citando due fonti governative, scrive che le autorità russe stanno prendendo in considerazione un nuovo pacchetto di spesa sociale del valore di almeno 6,7 miliardi di dollari per affrontare il malcontento per il calo degli standard di vita prima delle elezioni autunnali.
Il rally notturno asiatico ha visto d’altra parte il Nikkei giapponese chiudere il 2,12%, le blue chip cinesi avanzare dell’1,5% e le azioni australiane finire dello 0,6%.
A far girare il motore dei mercati sta contribuendo il petrolio, che viaggia ai massimi da un anno. Il Brent scambia oltre i 60 dollari al barile, con un progresso maggiore dell’1%.
Si risveglia l’oro, +1,4%, 1.838,10 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario è stabile l’euro-dollaro, con il cambio che stazione su 1.2. È in leggero calo contro il biglietto verde invece il Rand sudafricano, dopo la notizia che il paese ha deciso di non partire oggi con il vaccino di AstraZeneca, perché i dati mostrerebbero una protezione minima contro la forma lieve della malattia prodotta dalla variante suadafricana del virus. A difesa del vaccino si è schierata immediatamente la Gran Bretagna.
S’impenna il Bitcoin, che supera di slancio i 44mila dollari per poi muoversi attorno a 43.300 dollari (+13,4%). Il nuovo record porta la firma di Elon Mask, poiché Tesla ha reso noto di aver comprato 1,5 miliardi di dollari di Bitcoin ed pare intenzionata ad accettare la criptovaluta come forma di pagamento. Si tratta di un crescendo impressionante per la moneta virtuale che solo in dicembre ha superato per la prima volta i 20mila dollari.
In questo contesto Piazza Affari cavalca l’onda meglio delle altre piazze europee, favorita dal fatto che al timone del Paese, presto, dovrebbe essere confermato Draghi dopo la fine della consultazioni che proseguiranno oggi e domani, per poi riferire al presidente della Repubblica e sciogliere, eventualmente, la riserva.
A guidare il listino sono Bper +7,4%, con l’azionista Unipol +6,27%, quindi Banco Bpm, +6,16%. Ad accendere la miccia è stata la notizia che il ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, avrebbe incontrato nei giorni scorsi il numero uno di Unipol Carlo Cimbri per accelerare l’aggregazione fra le due realtà.
Sul Ftse Mib brillano Mediobanca +3,24% e Unicredit +2,65%, mentre fuori dal paniere principale va in orbita il Monte dei Paschi (+19,07%), dopo che il Messaggero ha scritto che ci sarebbero quattro fondi interessati a entrare nella data room, si tratta di Apollo, Blackstone, Lonestar e Hellman & Friedman. Gli analisti di Intesa Sanpaolo scrivono però nel daily che “la migliore soluzione per Mps sarebbe l’integrazione in un altro gruppo bancario, piuttosto che essere comprata da un fondo di private equity. Valutiamo Unicredit come il candidato migliore”.
Gli stimoli fiscali Usa accendono gli appetiti su Buzzi +4,55%. Prosegue la corsa dei titoli del risparmio gestito, mentre risultano ben comprati oil service come Saipem +3,02%.
Sono solo quattro le blue chip in rosso: Diasorin -0,78%; Inwit -0,77%; Campari -0,21%; Amplifon -0,33%.