“Il presidente della Bce nella sua qualità di presidente dello European Systemic Risk Board (Esrb) non ha bloccato le proposte per cambiare il peso del rischio associato ai bond sovrani detenuti dalle istituzioni finanziarie. Il General Board dell’Esrb aveva deciso a settembre di rivedere il rapporto dei suoi consiglieri e e di pubblicarlo al termine di questa revisione”.
Lo ha spiegato a Radiocor un portavoce dell’Eurotower in relazione a un articolo uscito nel weekend sul Der Spiegel secondo cui Mario Draghi aveva rimandato al mittente le proposte di cambiare il modo in cui vengono trattati i bond governativi e di costringere le banche ad accantonare del capitale per proteggersi da un’eventuale perdita di valore di questi strumenti. Draghi, ha precisato il portavoce, non ha bloccato o respinto la proposta ma “ha semplicemente rimandato il testo agli autori e chiesto dei chiarimenti”, così come avviene in molte situazioni in cui vanno chiariti dei punti o c’è una normale dialettica fra le parti. La Bce, si precisa da Francoforte, nelle prime due fasi di questo processo, e cioè il risk assessment e l’asset quality review, non è tuttavia ‘regolatore’ ma ha compiti di sorveglianza e questo “significa che non può fare altro che rispettare le pratiche vigenti, che fissano a zero il valore di rischio dei bond sovrani”.
“I bond governativi – ha aggiunto il portavoce in un email – sono inclusi nell’ambito di questo esercizio. La metodologia per valutare queste esposizioni seguirà le regole contabili vigenti in materia di apprezzamenti e svalutazioni. A secondo di a quale classe di asset il bond appartenga, verranno applicate le procedure appropriate. Per quanto riguarda la terza parte della valutazione complessiva, la Bce fornirà ulteriori informazioni sugli stress test verso la fine di gennaio”.