Qualcosa non torna nella ricostruzione delle crisi bancarie e del ruolo svolto dalle Authority finanziarie fatta dal capo della Vigilanza della Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, e dal Direttore generale della Consob, Angelo Apponi e allora sarà confronto faccia a faccia. Lo ha deciso per il prossimo 9 novembre il Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario italiano Pierferdinando Casini, che ha fissato un’audizione congiunta.
I chiarimenti sul ruolo effettivamente svolto dalla Vigilanza della Banca d’Italia e dalla Consob nella crisi delle quattro banche dell’Italia centrale finite in risoluzione (Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti) e da ultimo nella crisi della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca erano stati chiesti da tutti i gruppi parlamentari e in particolare dal Pd, che ha pronte 10 domande per Barbagallo e altrettante per Apponi, e dal Movimento 5 Stelle.
Chi autorizzò il prezzo gonfiato delle azioni della Popolare di Vicenza vendute ai risparmiatori? Bankitalia o la Consob? E davvero Via Nazionale, come ha sostenuto davanti alla Commissione bicamerale il responsabile della Vigilanza Barbagallo, non fece mai pressione sulla Pop Vicenza perchè – malgrado non fosse precisamente in salute – aggregasse prima Banca Etruria e poi Veneto Banca? Su quest’ultimo punto ha fatto clamore un intervento di Giovanni Schiavon, ex presidente del Tribunale di Treviso e fondatore dell’Associazione Azionisti di Veneto Banca, che ha chiesto alla Procura di Roma di valutare se nelle dichiarazioni di Barbagallo ci siano elementi sufficienti a motivare un’indagine giudiziaria per falsa testimonianza.
Insomma giovedì se ne sentiranno delle belle e nè la Consob nè Bankitalia possono dormire sonni tranquilli.