Può essere considerato rientrato l’allarme sui crediti deteriorati che ha interessato il sistema bancario italiano. Almeno secondo la stima mensile dell’Associazione Bancaria Italiana per cui la situazione è in netto miglioramento: le sofferenze nette a luglio si sono attestate a 40,1 miliardi, valore in calo di oltre 2,6 miliardi rispetto al mese precedente e in marcata flessione rispetto al dato di dicembre 2016, pari a 46,7 miliardi.
Confrontato con il livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015, pari allora a 88,8 miliardi, la riduzione dei crediti è di ben 48,7 miliardi, cioè inferiore di oltre il 54,8 per cento.
Il Vice direttore generale, Gianfranco Torriero, nel commentare il rapporto alla stampa ha sottolineato la rilevanza del dato storico: “Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi è sceso al 2,32%, il livello più basso dal maggio del 2011”, anno della crisi del debito sovrano.
Per quanto riguarda i prestiti alla clientela erogati dalle banche, ad agosto il loro ammontare era pari a 1.734 miliardi, superiore di circa 21 miliardi, a quello complessivo della raccolta da clientela, che è risultata pari a 1.713 miliardi.
Ad agosto 2018, i tassi di interesse applicati ai prestiti alla clientela si collocano sui minimi storici: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,59%, minimo storico rispetto al 2,60% del mese precedente e il 6,18% precedente alla crisi a fine 2007. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,88%, cresciuto rispetto all’1,79% di luglio 2018 e molto in flessione sul 5,72% di fine 2007. Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato pari a 1,51%.
Sul fronte della raccolta, i depositi sono aumentati ad agosto 2018 – secondo le stime del report di Abi – di circa 56,7 miliardi rispetto a un anno prima, registrando un incremento del +4%, mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 52,3 miliardi in valore assoluto negli ultimi 12 mesi, con il -17,2%. Ad agosto il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela è stato pari in Italia a 0,73%. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia, scrive l’Abi, su livelli particolarmente bassi: 186 punti base ad agosto da 187 punti base il mese precedente, mentre era oltre 300 prima della crisi.
Sulla base degli ultimi dati relativi a luglio 2018, si conferma anche la crescita del mercato dei mutui, per cui l’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,2% su base annua.