Nel mese di maggio le sofferenze bancarie nette in pancia alle banche sono scese a 76,5 miliardi di euro dai 77,4 miliardi del mese precedente. La cifra rappresenta il livello più basso dal maggio del 2014.
Questo uno dei dati più rilevanti emersi dal rapporto mensile pubblicato oggi dall’Abi. Da tenere in considerazione anche il dato su base annua: rispetto allo stesso mese del 2016, le sofferenze nette sono diminuite di circa 8,5 miliardi (-10%). Per quanto riguarda invece il rapporto sofferenze nette su impieghi totali, la percentuale si è ridotta a maggio al 4,38%.
Parlando dei depositi, a fine giugno è stato registrato un aumento di quasi 58 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4,3% su base annuale) mentre si è confermata la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 52 miliardi in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (-14,2%). Complessivamente, la dinamica della raccolta (depositi + obbligazioni) nel mese di giugno risulta in crescita su base annua pari dello +0,4% (era -0,1% il mese precedente).
In base a quanto si legge nel rapporto pubblicato dall’Abi, a giugno i prestiti bancari verso famiglie e imprese sono aumentati dell’1,5% su base annua. E’ da 17 mesi consecutivi (da febbraio 2016) che si riscontra il segno più nella variazione annua di questa dinamica.
A giugno i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela si sono collocati su livelli molto bassi: il tasso medio è stato pari al 2,76%, toccando un minimo storico.