Cresce la raccolta, ma diminuiscono i prestiti. E le sofferenze lorde fanno segnare l’ennesimo record alla fine di ottobre, sfiorando la soglia di 120 miliardi di euro, per un incremento annuo di circa il 16,6%. Si tratta del livello più alto mai raggiunto dalla fine degli anni ’90. In rapporto agli impieghi, le sofferenze risultano pari al 6,1% ad ottobre (erano al 5,2% nello sesso periodo dell’anno scorso). E’ questo il quadro che emerge dall’ultimo bollettino mensile dell’Abi.
Secondo i rappresentanti della banche italiane, il mese scorso la raccolta è cresciuta dell’1,3%, contro il +0,6% di fine ottobre. In particolare, la raccolta bancaria da clientela residente è risultata pari a 1.719,8 miliardi di euro e nel corso dell’ultimo anno lo stock della raccolta è aumentato di circa 21,5 miliardi di euro. I depositi da clientela residente hanno registrato un aumento di quasi il 6%: si tratta del valore più alto da febbraio 2012. La variazione annua delle obbligazioni, invece, è calata del 6,8%.
Situazione diametralmente opposta, invece, per i prestiti, che continuano a diminuire. Alla fine di novembre, secondo l’Abi, il totale dei prestiti ai residenti in Italia è calato dell’1,7% (dopo il -1% di ottobre), a quota 1.928,8 miliardi di euro.
Negativa anche la variazione annua dei prestiti ai residenti in Italia al settore privato (-1,5% a novembre dal -1,9% del mese precedente). I prestiti alle famiglie e alle società non finanziarie sono calati dell’1,9% (dal -2,7 di ottobre), attestandosi a quota 1.484,5 miliardi di euro.