Buone notizie per le banche italiane: ad agosto le sofferenze nette sono calate a 16,6 miliardi di euro, ai minimi dal marzo 2009. Il dato era a 17,8 miliardi a luglio di quest’anno, a 24,5 miliardi ad agosto 2020 e a 32,3 miliardi ad agosto 2019. Rispetto al livello massimo raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 72,2 miliardi, pari all’81,3%. Lo scrive l’Abi nel suo report mensile, aggiungendo che a settembre il tasso medio sui mutui è pari a 1,39%, in calo rispetto all’1,47% di agosto.
Dall’analisi emerge inoltre che i prestiti a imprese e famiglie sono saliti del 2,2% a settembre 2021 rispetto a un anno fa. Ad agosto, per i prestiti alle imprese si è registrato un aumento del 1,2% su base annua, invece per le famiglie l’aumento è stato del 3,7%.
Gli italiani si confermano grandi risparmiatori, ma anche investitori poco intraprendenti, preferendo lasciare la propria liquidità sul conto corrente piuttosto che prendere decisioni di investimento. A settembre 2021, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in aumento del 5,4% su base annua. Nello stesso mese, i depositi sono aumentati di oltre 117 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (+7,0% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine (tramite obbligazioni) è scesa, nell’ultimo anno, di circa 15 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -6,5%).
Nel dettaglio, a settembre 2021 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi, sui minimi storici. Secondo il report dell’Abi, il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,19% come i due mesi precedenti, invece il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è in aumento rispetto al mese precedente (1,19% contro 1,07%). A fine 2007 i tassi erano rispettivamente pari a 6,18% e 5,72%.
Sempre a settembre, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela è in Italia lo 0,45%, per effetto: del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,31% (stesso valore nel mese precedente); del tasso sui PCT, che si colloca all’1,26% (1,38% il mese precedente); nonché del rendimento delle obbligazioni in essere, 1,80% (1,79% nel mese precedente).